“Perché ai leader politici non interessa il voto dei giovani? Non una domanda retorica, ma una realtà. Nella tornata elettorale del prossimo 25 settembre, infatti, più di 5 milioni di giovani fuori sede non avranno possibilità di esercitare il proprio diritto al voto.
Sono quasi tutti giovani di età compresa tra i 18 ed i 35 anni, un’intera fetta di elettori che vengono tagliati fuori dal disinteresse della politica.
Le statistiche dicono che si tratti – soprattutto – di cittadini provenienti dalle regioni del sud d’Italia, quasi tutti giovani costretti a emigrare per ragioni di studio o di lavoro. Costretti, spesso, dalle scarse possibilità offerte dai propri territori.
Il vivere lontano dalla propria residenza non è il solo ostacolo, un altro è rappresentato dalla mediocrità del sistema di trasporti nazionale. Difficilissimo, infatti, muoversi in poco tempo – e senza spendere una fortuna – per esercitare il proprio e tornare, poi, nel luogo in cui si vive e svolge la propria attività lavorativa. Con l’aggravante, in più, del voto in un singolo giorno.
Ai nuovi governi – nazionale e regionale -, che si insedieranno dopo il 25 settembre, chiediamo una soluzione efficace a questa problematica che, come detto, nega un diritto a più di 5 milioni di italiani”.
Fortunato Grillo.