Cateno De Luca ha impostato tutta la sua campagna elettorale del 2018 definendo le Partecipate del Comune un “bancomat della politica”. Aveva promesso ai suoi elettorali che le avrebbe addirittura ridotte al minino sindacale, se eletto.
Ma una volta eletto, non solo le aumentate costituendo Partecipate a dir poco inutili, ma le ha utilizzate come fossero “Bit-Coin”. L’evoluzione sta proprio nella trasformazione dei bancomat che erogano denaro reale in “criptovalute”, sempre rigorosamente della politica.
Ieri, il tanto atteso annuncio dei nuovi componenti dei vari Cda della Partecipate comunali, i cui nomi sono stati resi pubblici dal sindaco Federico Basile attraverso la sua pagina Fb. Come fosse farina del suo sacco. In realtà, in sindaco prima di assumere le sue determinazioni sulla base dei curricula presentati dopo oltre tre mesi di attesa (giusto il tempo di tenere sulla graticola gli aspiranti in attesa del voto del 25 settembre), si è recato a Fiumedinisi, nel feudo del suo mandatario per appuntarsi i nomi da premiare.
Oltre agli intoccabili, come Valeria Asquini (confermatissima alla Messina Social City); Loredana Bonasera (Amam) e Marigrazia Interdonato (MessinaServizi), tutte destinate a ricoprire il ruolo di presidente, e l’ex sindaco di Alì Terme, Lorenzo Grasso, ci sono le new entry. Vecchie conoscenze della politica messinese, premiati per avere appoggiato il sindaco Basile e soprattutto per avere dato il proprio contributo alla disfatta di De Luca alle Regionali.
Sia chiaro, i nuovi rappresentano solo una garanzia perché c’è poco da dire ai vari Silvano Arbuse, Daniela Bruno, Lino Cucè e Vincenzo La Cava. Chi non rappresenta una garanzia sono tutti gli altri, premiati perché fedelissimi di De Luca e collocati ai vertici di importanti aziende pur avendo curriculum su cui c’è poco da discutere.
Uno su tutti è quello di Mariagrazia Interdonato, l’ex commessa “miracolata” che all’atto del suo insediamento alla MessinaServizi nel suo Cv fra le esperienze più rappresentative vantava l’attività di commessa in un negozio della Linkedim. Ma dal 2018 la vita della Interdonato è letteralmente cambiata dal momento che è riuscita anche a conseguire la laurea triennale in Econmia azienda con la Unipegaso.
Oggi si ritrova ai vertici dell’azienda che gestisce il servizio di raccolta dei rifiuti in città, avendo preso il testimone da quello che oggi può essere definito un “gigante”, ovvero il neo deputato Pippo Lombardo.
A proposito dei “bancomat”, come risulta dal sito di “Sicilia Vera”, la Interdonato non ha resistito alla irrefrenabile pulsione di devolvere ben 5mila euro al movimento di Cateno De Luca per finanziare la sua campagna elettorale. Per una persona che dichiara 20mila euro l’anno (frutto degli emolumenti della MessinaServizi), si è trattato di uno sforzo surreale.
Che non si sia guadagnata la conferma anche per questa sua benevolenza?