Forte denuncia della FP CGIL che condanna «l’atteggiamento di totale disinteresse mostrato, a tutti i livelli, dalla classe politica rispetto al futuro degli orchestrali del Vittorio Emanuele».
«Tra le mille vertenze cittadine, è da tempo caduta nel dimenticatoio quella dell’orchestra del massimo Ente culturale cittadino, il Teatro Vittorio Emanuele di Messina. Una questione ormai cristallizzata nei suoi trentennali nodi gordiani. Non si può omettere infatti di denunciare il disinteresse assoluto delle passate amministrazioni cittadine e regionali, disinteresse che continua ad essere evidente».
A denunciarlo è la FP CGIL che evidenzia come i cambiamenti tanto annunciati dalla precedente Amministrazione, non hanno di fatto trovato alcun riscontro concreto:
«Va ricordato – afferma la FP CGIL -, che la precedente squadra di governo cittadina, per discutibile leggerezza, ad inizio 2022 s’è sfatta sfuggire l’unica possibilità di finanziamento che avere permesso di metter su un’orchestra. Opportunità offerta dal D.M. rep. 377 del 25 ottobre 2021 che istituiva un fondo triennale a valere sul FUS proprio finalizzato alla creazione di nuove orchestre sul territorio nazionale e, nello specifico, nelle città sedi di conservatori e con teatri del tutto privi di orchestre stabili. Un’occasione irripetibile, purtroppo mancata, che un mese fa ha invece visto nascere in Italia dieci nuove orchestre le quali, tra tre anni, potranno mutarsi in I.C.O (Istituzioni concertistiche-orchestrali). e quindi accedere a specifici finanziamenti. Forse sarebbe il caso di fare un mea culpa da parte di chi è stato artefice di questo danno».
Il sindacato ricorda inoltre «come la passata Amministrazione considerasse la creazione di una Fondazione, oggi solo approvata in Giunta Comunale dall’Amministrazione Basile, la panacea per tutti i mali, senza che però di questo progetto si sapesse nulla di concreto.
Ebbene, «l’attuale Sindaco, in campagna elettorale, l’ha rilanciata nel suo programma anche come strumento per dare un’orchestra stabile al massimo teatro cittadino, peccato però che nella proposta recentemente approvata dalla Giunta Comunale, che è solo la fotocopia di quella bocciata dal precedente Consiglio Comunale, si può intuire che nemmeno questo Sindaco pare abbia come priorità una questione così importante. Rilevante sia per l’immagine della città, sia come sbocco occupazionale agli storici professori d’orchestra che da oltre venticinque anni spererebbero in un riscatto e sia per i nuovi musicisti prodotti dal conservatorio di musica». Attendiamo con ansia la ricostituzione del CdA “azzoppato” per comprendere quali prospettive sostenibili possa proporre la governace del Teatro di Messina. A Palazzo Zanca dovrebbero sapere che i teatri programmano con largo anticipo, almeno sei mesi prima, la stagione. La ricostituzione di un CdA al completo potrebbe almeno procedere a nominare, ad esempio, i direttori artistici il cui mandato è scaduto lo scorso Giugno e per i quali non si è potuto procedere ad una proroga stante i vincoli previsti nella legge di stabilità regionale. Malgrado gli sforzi da parte della governance del teatro senza le giuste figure la programmazione della stagione potrebbe risentirne.
Al momento non sembrano esserci chissà quali prospettive artistiche per il teatro e, di conseguenza, lavorative. A causa di questo approccio politico totalmente e atavicamente insensibile alla questione, i professionisti da tempo si dicono nauseati».
«I problemi – conclude la FP CGIL – si risolvono con la volontà di risolverli. Tuttavia questa volontà continua a latitare.
Alla luce, peraltro, della costituzione della nuova Fondazione si auspica un lavoro in sinergia con l’Ente Teatro, avendo entrambi gli enti lo stesso fine di diffondere la cultura e tenuto conto che nel comune di Messina oltre alla presenza di un Conservatorio sono presenti sul territorio messinese tante associazioni musicali, teatrali e culturali, che vanno anch’esse coinvolte in un progetto di più ampio respiro, che aiuti a bypassare anche le poche risorse disponibili che, al momento sono in massima parte utilizzate e a disposizione dell’ente teatro, tramite i finanziamenti dell’amministrazione regionale. Sicuramente questa unità di intenti oltre a far raggiungere i fini statutari propri di tutti gli attori interessati avrebbe anche un ritorno anche in termini di aumento di posti di lavoro.
La Fp Cgil sulla scorta delle considerazioni esposte auspica un primo incontro urgente con l’amministrazione cittadina, in quanto può dare un apporto costruttivo volto alla tutela dei posti di lavoro già esistenti, di quelli che necessitano di una maggiore stabilità e di quelli che potranno essere creati mettendo in essere una proficua collaborazione tra tutte le parti interessate».