C’è chi tocca finalmente il suolo italiano, si abbraccia ed urla di gioia e chi invece è ancora in mare, diretto però verso la Francia. Si definiscono i destini dei migranti salvati dalle Ong e la premier Giorgia Meloni rivendica la linea tenuta dal Governo in tema di immigrazione.
La Ocean Viking – respinta dall’Italia – è in navigazione verso Marsiglia; la Rise Above è arrivata a Reggio Calabria e lo stallo al porto di Catania con due giornate ad alta tensione si è sbloccato ieri pomeriggio. Intorno alle 19 è stato dato il via libera allo sbarco al carico cosiddetto “residuale” della Geo Barents, cioè delle persone che non erano state considerate vulnerabili dopo la prima ispezione dei medici dell’Usmaf. Identica cosa è successa intorno alle 22 con la Humanity One. Gli ultimi 35 migranti della Humanity sono saliti su un bus ed all’uscita del molo sono stati accolti dagli attivisti con applausi e al coro “libertà”. Alcuni migranti si sono affacciati dai finestrini del bus dando il cinque ai manifestanti, altri salutavano e facevano il segno della vittoria. E mentre la Commissione europea ricorda all’Italia che ha il dovere di garantire ai migranti l’accesso alle procedure per l’asilo, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, respinge con fermezza gli attacchi: “Non accettiamo lezioni da nessuno dal punto di vista del rispetto dei diritti umani”. Matteo Salvini per una volta non replica, ma si limita ad esultare per la partenza della Ocean Viking verso la Francia: “Bene così – ha detto -. L’aria è cambiata”. Ma la partita politica non è chiusa, con il Pd che chiede a Piantedosi di riferire in Aula Senato su quanto sta accadendo ed il segretario Enrico Letta che definisce “la selezione dei disperati una aberrazione e uno schiaffo alla civiltà e allo Stato di diritto.