“Come mai si solleva una questione del genere a diversi anni dalla stabilizzazione di questo personale, su cui tra l’altro si è già pronunciato in maniera inequivocabile il Consiglio di Stato?”. A chiederselo sono Cgil e Fgu Università dopo la situazione che si è venuta a creare all’interno del Policlinico di Messina per via delle decisioni assunte dal Commissario Straordinario riguardo agli incarichi di struttura affidati al personale universitario EP e D equiparato alla dirigenza medica o sanitaria.
In breve, i sindacati spiegano che il Commissario Straordinario abbia rinvenuto delle anomalie nel fatto che questi dirigenti equiparati assumevano incarichi di responsabilità in importanti strutture dell’azienda e svolgessero la loro attività assistenziale.
“Qualunque sia la soluzione che si voglia intraprendere, – proseguono – se davvero sussiste un problema, bisogna salvaguardare i lavoratori interessati, che da anni hanno svolto un ruolo fondamentale nell’ambito dell’assistenza e della direzione di talune strutture all’interno del Policlinico Universitario di Messina”.
“Ma quello che è stato definito il caso Policlinico rischia di avere forti ripercussioni anche sull’Università, – avvertono i sindacati – che dopo avere sollevato il problema e promesso un suo intervento ora tace in maniera assordante. Infatti, la Regione chiede indietro e in tal senso invita il Policlinico a iscrivere in Bilancio le retribuzioni dei lavoratori interessati. Si tratta di diversi milioni di euro, dovendosi forse prendere in considerazione gli ultimi dieci anni, che rischiano di mettere in grave difficoltà il Bilancio dell’Ateneo, fino ad oggi al riparo da simili problemi.
“Ci si chiede se davvero chi amministra l’Università vuole passare alla storia per chi ha dissestato le finanze dell’Ateneo, mettendo a rischio le retribuzioni del personale docente e tecnico-amministrativo. Inoltre il personale docente rischia non solo di vedere la propria retribuzione messa in dubbio, ma anche il ruolo fin qui svolto all’interno del Policlinico”.