Le ottobrate sono un lontano ricordo. Infatti, già da svariati giorni l’anticiclone delle Azzorre ha smarrito le chiavi di accesso per stabilirsi sul Mediterraneo centrale, esponendo tutto lo stivale alle scorribande del flusso Atlantico che scorre liberamente alle medie latitudini.
La discreta giornata odierna non è assolutamente annessa ad una espansione altopressoria, ma ad una fisiologica attenuazione della produzione convettiva.
Come testifica eloquentemente Ecmwf, una ficcante saccatura d’estrazione Atlantica gravida di aria molto fresca a 500 hpa, fenderà il Mediterraneo centrale, esordendo sabato sul settore occidentale.
Inizialmente il perno depressionario meridianizzerà fra Sardegna e regioni centrali tirreniche, richiamando un sostenuto flusso libecciale pre-frontale.
Sabato il geopotenziale non subirà destabilizzanti deterioramenti e la copertura avvettiva trasportata dal canale libecciale potrà arrecare soltanto qualche isolato rovescio di pioggia perlopiù di moderata intensità a fine giornata. Peraltro, il riflesso libecciale esacerbato dall’effetto venturi sarà transeunte e già dal pomeriggio di sabato le correnti meridionali si cheteranno notevolmente.
Domenica, dopo una mattinata piuttosto trascurabile, una insidiosa convergenza costruita dal getto libecciale in interazione con i primi deboli aliti occidentali al suolo potrà accendere la miccia temporalesca soprattutto dalla tarda mattinata.
Dopo una copertura avvettiva, il now casting sarà fondamentale per il monitoraggio di una insidiosa escalation temporalesca che potrà contemplare anche una temibile supercella.
Un fattore propellente alle turbolenze sarà il 100% di ur a 500 hpa con la collaborazione di una incalzante -24 a 500 hpa.
Tempo spiccatamente instabile e in certi frangenti anche perturbato, con cumulonembi di una certa imponenza in transito da ovest verso est. Anche la città della Stretto sarà nel mirino di questi intensi focolai temporaleschi, molto ben accorpati. Non si tratterà di celle single che si riserveranno a ristette località. Soltanto il basso Messinese ionico risulterà meno esposto.
Dopo una prima truce vergata temporalesca da attenzionare, una nuova scorreria perturbata potrebbe interessare quasi tutto il Messinese, sferzato da manifestazioni temporalesche di media e forte intensità fra le 17 e le 21.
In serata la lena convettiva dovrebbe allentare temporaneamente, per poi ridare la stura a numerose celle temporalesche ben sviluppate, pronte a dirottarsi su Eolie, costa tirrenica e Stretto nord.
Si consiglia vivamente di evitare gli spostamenti non necessari, in quanto il gradiente verticale sarà piuttosto scatenante, reo di fenomeni a carattere ALLUVIONALE con fittissime grandinate e localizzate trombe marine. I mari sono tutti tiepidissimi e la benzina è rimarchevole per lo scoppio di temporali particolarmente severi.
Sabato un sostenuto LIBECCIO (SW) renderà mosso lo Stretto di Messina con picchi di 60 km/h, mentre dalla serata domenicale impererà un sostenuto ponente, con refoli di 70-80 km/h sul Tirreno meridionale. Non si potrà assolutamente parlare di una ponentata eccezionale. Tirreno molto mosso con marosi di circa 4 metri.
Il getto si occidentalizzerà dalla serata domenicale per poi ruotare a NW.
La temperatura subirà un sensibilissimo tracollo domenica pomeriggio, oscillando dai 14° di minima ai 16° di massima, mentre la dama bianca stenderà il suo mantello a partire dai 1500-1600 metri specialmente dalle 22 di domenica.
Localmente potrebbero precipitare 60-70 mm, non escludendo la formazione di maestose cellule temporalesche ben assembrate che potranno arenarsi anche per più di 3 h.
Le tendenze del tempo a medio termine prefigurano una marcata instabilità anche lunedì e martedì, ma con attività convettiva meno marcata martedì. A metà settimana una virulenta perturbazione flagellerà diverse regioni tirreniche, lasciando probabilmente fuori dal fulcro alluvionale la Sicilia.
Alessio Campobello