“Messina ha corso il rischio di attraversare una crisi idrica peggiore di quella del 2015“. A sostenerlo è Leonardo Termini, già presidente dell’Amam di Messina, ai tempi di Accorinti. Poi sostituito da Giuseppe Puccio nell’estate del 2018.
Termini non riesce proprio a tenersi dentro la rabbia perché i lavori che l’azienda sta eseguendo oggi, erano stati appaltati nel 2018 alla Ecol 2000 Srl, per un importo di 252.866 euro.
“Inizio lavori 7 agosto 2018, fine lavori l 6 settembre dello stesso tempo“, si legge sul sito internet dell’Amam Spa. La procedura riportava nell’intestazione “Lavori urgenti per la risoluzione delle problematiche inerenti il servizio i erogazione idropotabile: sostituzione tratto galleria dell’acquedotto Montesanto-Tremonti in piazza d’Armi“.
Lavori quindi urgenti, e perchè si sono attesi 4 anni?
“Lo chieda a Puccio, il mio successore. La gara d’appalto l’ho fatta io, mentre a quanto mi risulta l’affidamento dei lavori è stato curato dal mio successore. Da che mi risulti erano stati fatti anche i relativi acquisti per la sostituzione della tubazione ammalorata, ma poi non se n’è saputo più nulla. Oggi, apprendiamo di questi lavori urgenti che in realtà erano urgenti solo 4 anni fa“.
Messina ha quindi corso un grande rischio…
“Direi, si è corso il rischio di una crisi idrica peggiore di quella del 2015. Sarebbe stato un dramma per l’intera città. Ma non parlatemi di programmazione e valutazione del rischio perchè qui si è perso troppo tempo“.
Ce ne parli invece…
“Guardi, quando sento certe dichiarazioni io che conosco i fatti mi arrabbio perché qui si è perso troppo tempo. Quattro anni fa erano lavori urgenti perché c’era un rischio fondato, oggi nessuno mi venga a dire che s’interviene per prevenire il rischio perché divento una furia. Siamo stati solo molto fortunati“.
La gara era stata fatta, i soldi c’erano… E perché non si è intervenuto?
“Lo chieda a Puccio, era il presidente dell’Amam e oggi il direttore generale. Dia lui una spiegazione logica. Fatto sta che si sono persi 4 anni di tempo e tantissima acqua…“