Si aggirano incappucciati per piazza Cairoli e cercano il pretesto per fare a botte. Sono una decina di stranieri – probabilmente nordafricani – giovani, che stazionano a piazza Cairoli lato monte. Adesso hanno trovato anche il rifugio all’interno del negozio H-24. Piazza Cairoli così com’è redittota è destinata a diventare come la stazione di Milano, in mano ai delinquenti.
Alcuni sostengono che la zona sia diventata una pericolosa piazza per lo spaccio della droga.
Agiscono in branco e per non farsi riconoscere sono incappucciati per compiere azioni punitive. Ieri l’ennesima aggressione ai danni di giovani cittadini messinesi. La lite è scoppiata intorno alle 19 e sono volati calci e pugni, fino a che non sono intervenuti dei valorosi vigili urbani che hanno tentato invano di ristabilire la calma.
Solo dopo l’intervento dei carabinieri, allertati da alcuni passanti, è tornata la normalità.
La presenza della “banda” sta generando il panico a piazza Cairoli, dove si vive un clima di terrore. I cittadini hanno paura di finire nel mirino del branco che spesso bullizzano cittadini alle fermate del tram.
La recente apertura della caserma dei carabinieri lato mare ha avuto l’effetto di spostare a monte le orde di giovani. Questo costituisce un problema serio soprattutto per i commercianti della zona, i cui clienti vivono nel terrore.
“Chiediamo l’istituzione di un posto fisso di polizia – affermano all’unisono i commercianti – soprattutto in questo periodo pre-natalizio. Altrimenti la presenza di questi piccoli delinquenti allontana clienti e cittadini dal quello che era un tempo il salotto buono della città. Andrebbe inoltre perimetrata quella zona che si trova in corrispondenza della fontana per impedire che si formino assembramenti in prossimità del muretto sotto la pensilina. Ci rivolgiamo al prefetto e al questore affinché affrontino il problema”.
Concludono i commercianti della zona.
Stazionano tra il bar Santoro e l’edicola. Già ho notato la presenza di questa banda negli ultimi due sabati di novembre, mentre si raccoglievano delle firme per la petizione alla riapertura dell’ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto.