Degrado di Piazza Cairoli, qualcuno ci vuole imbavagliare

A qualcuno il nostro articolo sul degrado sociale di piazza Cairoli ha dato fastidio. C’è chi si ostina a voltare le spalle ad un problema che è avvertito da molti cittadini e che merita la giusta attenzione da parte delle autorità pubbliche.

Un soggetto, evidentemente in cera di pubblicità, che si qualifica come sociologo, invece di scrivere al nostro giornale per mostrare disappunto rispetto al contenuto dell’articolo – trattasi di cronaca – ha pesato bene di indirizzare una lettera all’Ordine dei giornalisti (probabilmente indottrinato da qualcuno che non conosce nemmeno il codice deontologico), nel tentativo di metterci il bavaglio rispetto ad una notizia che abbiamo pubblicato sul nostro giornale.

Il tizio, non solo ha inviato una lettera al nostro Ordine, ma ha diramato la stessa alla stampa locale, evitando addirittura di spedirla al nostro giornale, ed infine ha posto delle domande su Fb, alle quali avremmo potuto rispondere ben volentieri se ce lo avesse chiesto mediante i nostri canali.

Il soggetto, peraltro noto a Messina per avere espresso in passato solidarietà agli studenti occupanti di una scuola (singolare che uno solidarizzi con chi commette un reato), e per le sue idee politiche di sinistra estrema, invece di affrontare il  tema alimentando il dibattito su un problema serio che riguarda la nostra città, ha ritenuto opportuno scrivere all’Ordine nel tentativo, mal riuscito, di metterci il bavaglio. Le domande che pone sono sei, ma correlate fra di loro e anche ripetitive. Pertanto ci limitiamo a rispondere a tre.

La prima domanda che pone il tizio è la seguente: perché l’autore dell’articolo non cita la fonte della notizia?

Risposta: perché l’autore dell’articolo era presente sul luogo e non solo ha raccolto informazioni su quanto accaduto, ma ha anche documentato il tutto con foto e video, fino all’arrivo dei carabinieri.

Seconda domanda, come fa a stabilire che si tratti di stranieri (probabilmente nordafricani)? Risposta: perché un cittadino presente sul posto, che conosce l’arabo per avere vissuto a Tripoli, prima dell’aggressione ha colloquiato con i cittadini stranieri invitandoli ad allontanarsi ed evitare di disturbare i giovani messinesi presenti sulla piazza.

Terza domanda: da dove si evince che queste persone seminano il panico? Risposta: basta fare una ricerca storica sul web per comprendere che in un recente passato si sono verificati episodi di microcriminalità a piazza Cairoli. E poi basta ascoltare – cosa che il giornalista ha fatto – i commercianti della zona che hanno paura per la presenza di queste bande.

Speriamo di avere soddisfatto la curiosità di questo soggetto che ha ritenuto potesse metterci il bavaglio attraverso una lettera.

Davide Gambale

Redazione

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  • E niente, la sinistra queste votazioni non le ha proprio mandate giù! Si evince dalla frustrazione di certi soggetti, che provano in qualunque modo a cercare di contare ancora qualcosa... La città è piena di nordafricani che bivaccano (nel migliore dei casi) in giro tutto il giorno, con una percezione della sicurezza preoccupante... ma anziché elogiare chi vorrebbe mettere un freno al loro continuo delinquere, addirittura lo si denuncia! Disse Marine Le Pen: " Il buonsenso viene scambiato per razzismo... la follia viene scambiata per altruismo..."

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