“Se da un lato non si può che esprimere ottimismo per la forte accelerazione data negli ultimi anni in tema di Risanamento grazie ad una legge speciale e al proficuo lavoro svolto da Arisme (braccio operativo del Commissario straordinario), dall’altro non si può non chiedere alla stessa struttura commissariale maggiore chiarezza sul cronoprogramma delle zone su cui intervenire dopo le tre già decise di via Catanoso, via Rosso da Messina e il completamento di Camaro Sottomontagna”.
Con queste parole il consigliere comunale Libero Gioveni, capogruppo di Fratelli d’Italia, oltre “a chiedere chiarezza sui prossimi passaggi da compiere alla luce delle tante incognite ancora in essere fra le migliaia di nuclei censiti nei vari ambiti, intende anche dimostrare come alcune criticità potrebbero essere gestite con più logica. Per esempio – spiega Gioveni – non si può a mio avviso, una volta sbaraccata l’area di una zona, non completare la medesima zona con un’area limitrofa a quella sgomberata”.
“E’ il caso di Camaro S. Paolo – prosegue il consigliere – dove si pensa che una volta completata la parte di Camaro Sottomontagna l’intera zona risulterà totalmente sbaraccata, quando invece non è così; vi è infatti proprio a ridosso, la via La Rocca dove peraltro risultano censite poche famiglie, per cui sarebbe certamente più logico intervenire dopo Camaro Sottomontagna su quest’altra striscia di baracche rendendo finalmente libera tutta Camaro S. Paolo! Mi auguro in tal senso che Arisme, che ha l’interlocuzione principale col Commissario sulla pianificazione delle procedure future, possa evidenziare questa peculiarità non da poco! Infine – conclude Gioveni – proprio in merito alla chiarezza reclamata in premessa, si potrebbero portare tanti altri esempi che interessano le famiglie di zone come l’ex lavatoio di Ritiro/Giostra, Fondo Vadalà e via Nunzio Bicchieri a Camaro San Luigi che, al pari per esempio del rione Taormina, vivendo giornalmente dei drammi legati a condizioni igienico-sanitarie da terzo mondo, non conoscono ancora quando sarà il loro turno. E credo che almeno un programma di massima, alla luce delle scadenze di legge che evidentemente non potranno più essere rispettate, queste famiglie abbiano adesso tutto il diritto di conoscerlo”.