Nulla di fatto per Cateno De Luca che è costretto a ritirare la sua proposta di modifica del regolamento del Consiglio Comunale a causa di una grave svista, e di conseguenza non si dimette nemmeno da Presidente del Consiglio.
Glielo fanno notare i consiglieri di opposizione, per primo Dario Carbone, rimasto a rappresentare Fratelli d’Italia perché i suoi colleghi Gioveni e Currò hanno dovuto salutare a Consiglio iniziato per impegni.
Numerosi gli errori nella proposta. Ad essere stato modificato era stato non il regolamento vigente, quello approvato nel 2022, ma il precedente del 2018, frutto di due fasi diverse della precedente consiliatura.
Cateno De Luca non ha letto personalmente la proposta, redatta da un collaboratore. Lo dice candidamente in risposta al consigliere Felice Calabrò. Nemmeno la Segretaria generale Rossana Currubba sembra essersene accorta, ha verificato in Consiglio l’errore.
Possibile che Cateno De Luca non abbia avuto questa accortezza, esperto com’è? Qualcuno potrebbe pensare che sia stato fatto credere così. Questo perché con l’abbandono di Cosimo Oteri che ha raggiunto Forza Italia, la maggioranza deluchiana ha 21 consiglieri e non 22, come servirebbe per avere la maggioranza dei due terzi e fare approvare la modifica. Forse quindi un modo per prendere tempo.
Ore di discussione sul nulla. Se non che si è raggiunto un accordo con le opposizioni sul principio di collaborazione alla redazione della nuova stesura. De Luca ha aperto infatti ad accogliere le proposte di modifica delle minoranze e valutarle.
In verità prima ancora che ci fosse l’esame vero e proprio del testo, quando i consiglieri Libero Gioveni e Calabrò hanno fatto notare l’assenza dei pareri delle municipalità, che non sono state coinvolte, De Luca aveva fatto delle aperture alla possibilità di aggiornare la seduta e ascoltarle, pur con la contrarietà di Calabrò che riteneva il passaggio si dovesse fare prima e non dopo.
Le opposizioni hanno ritenuto di chiedere che fosse verificata la legittimità dell’assenza dei pareri, ma la Segretaria ha dato il via libera.
Un po’ di battaglia con l’ormai consueta dialettica tra il consigliere Pippo Trischitta e Calabrò. Trischitta ha criticato la concordanza tra opposizioni e la scelta di far parlare Calabrò per tutti dopo un momento di consultazione sulla questione delle municipalità. Ha ritenuto surreale che destra e sinistra parlino per stessa bocca. Non ci sarebbero più valori morali alla base della politica locale. Ma ha risposto Carbone: “la situazione politica a Messina è un’anomalia ed è diversa da quella che c’è in qualsiasi altra città”.
In cosa consistono le modifiche deluchiane?
I punti più discussi dalle opposizioni sono stati 1, 2 e 4. Sembra esserci accordo sul gettone di presenza e una volontà di massima di non ostacolare la modifica sul voto di astensione, anche se ad esempio Antonella Russo ha voluto specificare il significato politico dell’astensione tecnica in alcune situazioni particolari in cui mancano elementi per valutare.
Michele Bruno