De Luca: “Programma rispettato, Governo Schifani inaffidabile”

“I proclami del presidente Schifani e dell’assessore Falcone promettevano bene. Avrebbero dovuto farci sognare portando in aula prima della fine dell’anno la tanto agognata finanziaria. È finita invece che nell’ultima seduta del 2022 in aula non è arrivato neanche l’esercizio provvisorio. Un debutto, come abbiamo più volte evidenziato, da dimenticare.

L’assessore all’Economia, Marco Falcone, ha fatto cilecca. Aveva ansia da prestazione, gli abbiamo consigliato di cambiare viagra.

Oggi ci siamo ritrovati a votare un disegno di legge sulle variazioni di bilancio, nel quale è confluito anche l’emendamento che autorizza la proroga di due mesi dei contratti del personale amministrativo e tecnico impegnato nell’emergenza Covid e la norma che tutela i laboratori d’analisi siciliani più piccoli che oggi non hanno più i requisiti per l’accreditamento.

Grazie alla nostra presa di posizione abbiamo consentito all’aula di affrontare responsabilmente queste due importanti questioni.

Sud chiama Nord e Sicilia Vera hanno votato favorevolmente guardando unicamente agli interessi delle categorie coinvolte.

Noi ci siamo dimostrati un’opposizione responsabile, mentre non possiamo dire la stessa cosa di questo Governo.

Siamo di fronte al sequel del Governo Musumeci. Anzi, l’assessore Falcone, se possibile, è riuscito a fare peggio del suo predecessore Armao meravigliao.

Addirittura, il Governo è stato costretto a togliere dal testo la norma che recepiva duecento milioni di euro per il bilancio 2022, frutto dell’accordo Stato Regione sulla minore compartecipazione della Regione alla spesa sanitaria.

Dal momento che la finanziaria nazionale non è stata ancora approvata si è dovuto abrogare il primo articolo originariamente previsto. Così come avevamo anticipato in scena all’Ars è andato un atto degno di un film di Totò.

Torneremo in aula il 10 gennaio, fino ad allora la Regione continuerà a navigare a vista quando sarebbe bastato procedere all’approvazione del nostro disegno di legge che prevedeva l’esercizio provvisorio fino al 30 aprile.

Pretendiamo di sapere qual è la strategia di questo Governo, perché ad oggi davvero vediamo solo dolosa improvvisazione”.

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