Il governo regionale siciliano è nell’occhio del ciclone per una serie di spese come quelle della manifestazione “Sicily, Women and Cinema” che dovrebbe pubblicizzare la Sicilia, con eventi e una mostra fotografica,
al festival cinematografico di Cannes. I primi a volerci vedere
chiaro, dopo il presidente della Regione Renato Schifani che ha
chiesto “chiarimenti e documenti relativi agli atti assunti”
all’assessore al Turismo Francesco Scarpinato (FdI), sono i
magistrati della procura della Corte dei conti della Regione
Siciliana. La Regione siciliana ha impegnato 3,7
milioni di euro per il progetto riaffidato a una società anonima
lussemburghese, l’Absolute blue, la stessa che ha curato
l’evento l’anno scorso (spesa 2,2 milioni decisa dall’ex
assessore oggi deputato Manlio Messina anche lui di Fratelli
d’Italia). La società è diretta dall’Ad Patrick Nassogne che è
anche fotografo col nome di Awamu Moja: lo shooting fotografico
in Sicilia è affidato a lui con un costo di 311 mila euro.
Scarpinato è volato a Cannes all’inizio di dicembre in missione
istituzionale: costo 2157 euro. L’opposizione all’Ars, in prima
fila il Pd, ha chiesto conto e ragione di queste spese che non
riguardano però solo l’evento di Cannes.
Come ha ricostruito il quotidiano “La Sicilia” ci sono
investimenti in pubblicità da centinaia di migliaia di euro come
quelle pagate a RaiCom, 414.800 euro, per partnership col
programma “Ballando con le stelle” o quelle liquidate a
Publitalia: 732 mila e 608.780 euro. Anche tra gli alleati di
governo serpeggia il malumore. Il capogruppo di Forza Italia al
Parlamento siciliano, Michele Mancuso, dice: “I milioni per
Cannes imbarazzano, stridono con quelle che sono le reali
emergenze della Regione”. Il segretario della Lega in Sicilia
Nino Minardo, afferma: “Credo che in Sicilia il centrodestra
debba stare più attento alla propria immagine. Dall’inizio della
legislatura si parla soltanto di rancori personali, di spese
ingiustificate e di nomine mentre i problemi restano tutti lì
sullo sfondo ma ben presenti nelle vite dei siciliani”. “Per me
come maggioranza – aggiunge – abbiamo una responsabilità grande
su cosa e come comunichiamo e in questo momento non raggiungiamo
la sufficienza perché sembriamo sideralmente lontani dai
problemi dei siciliani”.
L’andazzo “spendaccione” della Regione non riguarda solo
cifre milionarie ma anche spese più piccole che molti
dall’opposizione definiscono inutili come un televisore con
schermo oled da 48 pollici motorizzato per 6.954 euro comprato
da una ditta con sede a Roma, biglietti da visita e materiale
cartaceo per 2.305,19 euro, vestiario per il personale per quasi
50 mila euro. Altri 2.305,19 euro sono stati spesi (in una ditta
di Palermo) per 1800 biglietti da visita di varie tipologie e
diciture, 900 buste per biglietti da visita, 150 cartoncini con
logo e stampa e 3.000 foglietti per appunti di varie tipologie e
4.270 euro è costata la poltrona dirigenziale modello Downtown.
E’ saltato invece l’acquisto di una poltrona presidenziale, di
due poltrone modello Oxford per gli ospiti e di un divano e
altre due poltrone modello Arcadia: costo 22 mila euro, più
Iva, per l’ufficio presidenziale: Schifani, che si era detto
all’oscuro dell’acquisto, ha bloccato la spesa ritenendola
“affatto opportuna”. E poi ci sono i 661 mila euro stanziati per
ristrutturare e arredare un appartamento del consorzio
autostrade siciliane, in via Crociferi a Roma, che sarà la nuova
sede di rappresentanza della Regione.