Potrebbe essere uno sciopero dimezzato, ovvero di un solo giorno con governo e sindacati che cercano di trovare una soluzione in extremis alla serrata dei benzinai, in atto dalle 19 di ieri sera. La decisione potrebbe arrivare in tarda mattinata al termine di un altro vertice romano con il fronte dei sindacati che sembra spaccarsi: mentre Faib Confesercenti ha deciso di depotenziare e ridurre la protesta a un giorno, Fegica Figisc e Anisa non fanno marcia indietro: “Troppo poco e troppo tardi per revocare lo sciopero. Il tentativo in extremis fatto dal ministro Urso, peraltro apprezzato, non riesce ad intervenire con la necessaria concretezza”, affermano in una nota Fegica, Figisc ed Anisa che confermano quindi lo sciopero. Oggi alle 11 a Roma – come detto – è in programma un’assemblea dei gruppi dirigenti delle organizzazioni di categoria, aperta a deputati e senatori di tutti i gruppi parlamentari.
La presidenza nazionale Faib Confesercenti, riunita d’urgenza, a seguito dell’incontro con il ministro delle Imprese Adolfo Urso, ha valutato e ritenuto positive le aperture presentate e già formalizzate con un emendamento al decreto legge. “In particolare – spiega Faib in una nota – ci sembra un risultato importante la significativa riduzione delle sanzioni, la razionalizzazione della cartellonistica sugli impianti, la rapida convocazione di un tavolo di filiera per affrontare gli annosi problemi del settore, a partire dall’illegalità contrattuale e dal taglio dei costi per le transazioni elettroniche”.
Le motivazioni dello sciopero sono riconducibili alla pubblicazione del decreto trasparenza sui prezzi del carburante e sulla replica del governo Meloni, che aveva attribuito i rincari dei prezzi di benzina e diesel in parte anche alle speculazioni dei distributori. Che non hanno gradito. In mattinata si torna a trattare con l’obiettivo di ridurre i disagi e magari di ridurre lo sciopero…