Il presidente regionale dell’Associazione Pedagogisti ed Educatori Italiani, Samuele Amendola, si unisce al grido di allarme dei presidenti delle Corti d’Appello di Catania e Messina, Filippo Pennisi e Sebastiano Neri che denunciano gli altissimi tassi di devianza correlati ad abbandono scolastico. “Non è più possibile stare a guardare rassegnati”, afferma il presidente APEI Sicilia, “o promuovere insufficienti provvedimenti tampone con enorme sperpero di denaro pubblico. I fondi del PNRR saranno utilizzati dalle scuole per i soliti progetti che lasciano il tempo che trovano, senza incidere in maniera seria e con visione pedagogica sui progetti di vita e sui percorsi educativi e formativi dei nostri ragazzi e delle nostre ragazze? Per una seria progettualità educativa servono in pianta fissa nelle scuole i professionisti che lo Stato prepara proprio a tale compito, gli specialisti della relazione educativa: educatori professionali socio-pedagogici e pedagogisti. Per questo motivo come Associazione ci eravamo fatti promotori di una proposta di legge regionale per l’istituzione dell’ “Unità di Pedagogia Scolastica per il diritto all’educazione e allo studio” che purtroppo nella scorsa legislatura è rimasta arenata in commissione all’Ars. I parlamentari siciliani prendano seriamente a cuore le sorti dei nostri giovani e il futuro della nostra regione.I Dirigenti Scolastici facciano in modo che l’occasione dei fondi PNRR sia buona per prevedere in ogni scuola educatori e pedagogisti, professionisti in grado di intercettare i bisogni educativi degli adolescenti e di accompagnarli, insieme ai docenti e alle famiglie, nel loro percorso di crescita offrendo le risposte pedagogiche necessarie per ciascuno, promuovendo una comunità educante. Occorre comprendere che la vera prevenzione si fa attraverso l’educazione.Adesso chiediamo fatti e non parole perché ogni istante perso ha ripercussioni inimmaginabili sulla vita dei nostri ragazzi”.