Il Comitato Salviamo Galati Marina, aveva lanciato, a seguito del maltempo degli scorsi giorni, a cui avevano seguito delle pesanti mareggiate sul villaggio “un ennesimo appello affinché si richiami l’attenzione sulle condizioni di emergenza in cui versa la piccola frazione di Galati Marina e sulla necessità di completare l’opera di messa in sicurezza del litorale di Galati Marina e S. Margherita”.

“Già nei mesi scorsi, – si leggeva in una nota – il Comitato aveva richiesto, all’Amministrazione Comunale, un confronto sulle criticità presenti sul territorio di Galati Marina, senza ricevere alcuna risposta; successivamente ci siamo rivolti al Presidente della regione Sicilia, al Commissario di governo per il dissesto idrogeologico ed all’Amministrazione Comunale, evidenziando che, nonostante fosse stato concluso l’intervento previsto – ndr, quello della messa in sicurezza del litorale attraverso la posa di pennelli a sua protezione, – ci era stato possibile constatare che, ad oggi, il tratto di litorale in oggetto non era stato interessato da un fenomeno di ripascimento naturale tale da contrastare il fenomeno erosivo e garantire la sicurezza delle abitazioni e dei residenti del luogo.

Si evidenziava anche lo stato dei fatti relativi alla zona a Nord del torrente Galati Marina ove il processo erosivo si è aggravato ulteriormente così come il rischio per le abitazioni antistanti la costa”.
“Si ribadiva l’urgenza – aggiungevano i membri del Comitato – della messa in sicurezza del tratto di litorale a Sud del torrente S. Stefano e la necessità di celerità negli iter burocratici/procedurali e di accelerazione dei tempi di realizzazione dell’opera, viste le condizioni vigenti sul territorio suddetto, in particolare in questo periodo dell’anno, in cui si verificano gli eventi meteo-marini più intensi e pericolosi”.
“La mareggiata verificatasi nella notte scorsa – avevano concluso – ha fatto tornare il mare e la sabbia ad invadere le proprietà, le abitazioni e le strade, così come è riemersa tra gli abitanti la paura per ciò che è successo e per quello che potrebbe accadere anche alla luce di quanto verificatosi nelle zone joniche più a sud del nostro territorio, cosa che non ci fa sentire al sicuro, ma, al momento, solo graziati soprattutto visto che la nostra linea di costa è notevolmente arretrata rispetto alle zone suddette e, di conseguenza, il mare è più vicino alle abitazioni.

Come denunciato più volte da questo Comitato, la frazione di Galati Marina è esposta a un serio rischio derivante dalle mareggiate ed ancora una volta, purtroppo, abbiamo dovuto accettare l’amara verità di doverci di nuovo scontrare con la macchina malata della burocrazia e della politica“.
Oggi ci sono ulteriori sviluppi, visto il sopralluogo tenutosi nella giornata di ieri, con la presenza sul luogo dell’Assessore Francesco Caminiti. Il Comitato Salviamo Galati Marina ha fatto notare, attraverso una nuova nota, che “nonostante la fiducia riposta nel progetto di messa in protezione del nostro litorale così come realizzato, il primo vero collaudo dello stesso non è andato bene. Affermando con certezza che la recente mareggiata non sia stata tra le più straordinarie (più volte in questi anni le istituzioni hanno celato le loro responsabilità dietro l’eccezionalità dell’evento), è ben evidente che, per quanto ci sia stato un minimo di difesa, le proprietà e le case sono state invase dal mare e tonnellate di sabbia si sono depositate nuovamente lì da dove i cittadini avevano già provveduto a sbancare quella presente a seguito dei precedenti marosi”.

I cittadini riuniti nel Comitato si chiedono: “Se le onde fossero state più imponenti quali sarebbero state le conseguenze? Forse questo intervento è inadeguato in quanto realizzato fuori tempo ossia troppo tardi? Forse non è adeguato alle condizioni geomorfologiche attuali?”
“E’ stata prevista la rifioritura dei pennelli già esistenti – spiegano – e danneggiati, ma non è forse opportuno prevedere una rivalutazione della struttura degli stessi in modo tale che non ci si trovi, nel tempo, ad una dinamica del tipo “Tela di Penelope” con dispendio inutile di denaro?
Grave la situazione in prossimità del torrente, dove abbiamo dovuto assistere al crollo di parte delle abitazioni, nonostante avessimo più volte segnalato lo stato di emergenza, già dal 2020″.

“Come mai, – incalzano – nonostante i numerosi solleciti, non sono stati utilizzati tempestivamente i 150mila euro disponibili e destinati al rinforzo della protezione nei tratti più esposti dato che questo intervento non prevedeva un iter burocratico? Forse perché si è sottovalutato il problema o semplicemente per negligenza? A rigor di logica gli interventi sarebbero dovuti essere realizzati prima dell’avvento della stagione autunnale e non attendere i danni”.

Così concludendo, con la loro richiesta:
“Confermiamo che è necessario agire su due fronti: la messa in sicurezza in urgenza e la progettazione di un intervento adeguato ai fini di una tutela a lungo termine oltreché la messa in atto di un monitoraggio costante sul litorale di che trattasi
E affermando: “siamo fiduciosi nell’operato dell’attuale amministrazione, che sembra stia agendo nell’interesse dei cittadini, in particolare un ringraziamento va alla disponibilità sempre dimostrata dall’Assessore Caminiti che si è fatto portavoce delle nostre esigenze”.
Michele Bruno.