Rivoluzione Tari: Il Sindaco Federico Basile presenta in conferenza stampa una strategia per stanare gli evasori fiscali della tassa sui rifiuti.
“Da oggi si avvia un percorso sulla Tari attraverso un’azione sinergica con l’obiettivo finale della solidarietà contributiva, secondo il principio del pagare tutti per pagare meno”. Così esordiva stamane il Sindaco di Messina, Federico Basile, ad una conferenza stampa a Palazzo Zanca per presentare la nuova strategia per la lotta all’evasione fiscale sui rifiuti.
Rivoluzione Tari: una banca dati per fare chiarezza.
“Non è una caccia alle streghe – chiarisce il Sindaco – ma non possiamo tollerare chi tende a omettere la propria posizione. È impensabile che ci siano proprietari di immobili non registrati alla Tari o chi ha tre case e ne registra una. Se la tariffa è aumentata così tanto non dipende dall’ente. Riusciremo ad abbassarla allineando il dato su tutti i cittadini. Tutto partirà dalla banca dati su una piattaforma unica che abbiamo predisposto, con cui vogliamo stanare chi non paga ma soprattutto far abbassare la Tari. Unico modo è trovare i famosi furbetti che scaricano la spazzatura in diverse parti della città”.
“Nel documento-studio (qui) elaborato dall’assessore Cicala abbiamo rilevato oltre 68 mila immobili senza dati catastali, di cui non si ha alcuna contezza, – spiega – immobili fantasma per la banca dati Tari del Comune; 10.128 persone residenti a Messina che non sono iscritte a ruolo Tari e 7.819 nuclei familiari presenti all’anagrafe comunale ma di cui nessun componente risulta essere iscritto nella lista di carico della Tari. Abbiamo un divario di circa 50 mila unità immobiliari che potrebbero far scendere la tariffa a valori inferiori al 2018.
“Per 3 persone in 90 metri quadri oggi si pagano 448 euro, – conclude – l’idea è di scendere a 310 o 320 euro, a livello del 2018. Perché oggi? Perché abbiamo le condizioni grazie al lavoro fatto dal 2019 e a questa banca dati unica. Riusciremo ad avere una tariffa media più bassa che ci consentirà di spalmare il costo a tutti i cittadini. È chiaro che ci sarà una resistenza, ma noi andremo avanti”.
Come funziona la piattaforma e come ci si registra.
L’assessore Roberto Cicala, autore dello studio, ha invece definito come avverrà la ricerca degli evasori, quindi la parte pratica e concreta di questa Rivoluzione sulla Tari. Attraverso una piattaforma le persone che saranno contattate direttamente dal Comune potranno registrarsi e dichiarare eventualmente ciò che hanno omesso.
“Faremo un portale entro questo mese con accesso tramite spid e lì ognuno potrà vedere il proprio stato, correggere i dati e dichiarare immobili eventuali non segnalati. Così aggiorneremo la banca dati il più possibile. Uno dei punti principali sarà anche dichiarare bene quanti immobili sono domestici e quanti non domestici (mancano all’appello circa 10mila partite Iva). Con questo calcolo oggettivo ripartiremo il dato in maniera migliore. Ci sarà una vera rivoluzione della tariffa già dal prossimo mese. La base di tutto è questa: partiremo dagli immobili, non dai singoli utenti. Su quasi 200 mila immobili, in banca dati ne abbiamo 65 mila dichiarati correttamente, ma ne abbiamo anche più di 70 mila non presenti in banca dati Tari. A noi interessa capire chi detiene gli immobili, chi è l’inquilino, che nuclei familiari vi vivono”.
Il Direttore Generale Salvo Puccio ha invece aggiunto:
“Senza raccolta differenziata avremmo 20 milioni in più sul pef e la Tari sarebbe non di 440 euro ma 650. Noi puntiamo a scendere, grazie ai servizi che metteremo in pratica. La cittadinanza avrà nuovi servizi di desk e di interfaccia. Vogliamo pulire la banca dati, tanti non sanno che molti possono avere riduzioni della Tari semplicemente sistemando i loro dati di base. Sfrutteremo gli uffici e gli sportelli nelle circoscrizioni”.
Michele Bruno.