Lavori fermi per decisione di Palazzo Zanca dopo la levata di scudi dei commercianti. E il cantiere è lì fermo da quasi un mese.

La vicenda della pista ciclabile di Sant’Agata, lungo la via Consolare Pompea, sta cominciando a mietere le prime vittime. Due attività commerciali hanno annunciato di voler consegnare le licenze al Comune.

“Siamo arrivati – affermano i negozianti – non ci sono più le condizioni per andare avanti. Questo cantiere ci ha tagliato le gambe, faremo causa al Comune”.

Affermazioni pesanti che danno la misura del danno incommensurabile al tessuto produttivo di una zona che vive di commercio. La vicenda è notissima e riguarda la scellerata scelta di Palazzo Zanca di creare una nuova pista ciclabile in una zona in cui la carreggiata si restringe, ma soprattutto dove vi sono molteplici attività commerciali.

Più di un mese addietro, dopo che sono iniziati i lavori, i negozianti hanno iniziato a manifestare i primi disagi, poi sfociati in una protesta. Il sindaco Federico Basile, sconfessando il suo assessore Salvatore Mondello, ha incontrato i commercianti e ordinato la sospensione dei lavori in attesa di individuare una soluzione alternativa.

Una decisione che è stata accolta con favore dai manifestanti, ma che si è rivelata un’autentica beffa. I lavori sono stati fermati subito, ma il cantiere è rimasto e questo sta determinando danni notevoli al commercio. Tant’è che qualcuno a fine mese si presenterà al Comune per depositare la licenza.