L’amministrazione comunale di Lipari ha commissionato uno studio sul “Turismo sostenibile” ad una Fondazione piemontese. Costo dell’operazione 30mila euro (Iva inclusa). Si tratta di un affidamento diretto perché sotto soglia e riguarda uno studio le cui conclusioni di avranno a fine 2023.

Una iniziativa che guarda decisamente al 2024. E alle Eolie qualcuno inizia a rumoreggiare. La Fondazione S. Agata, con sede a Torino, ha già avviato con speditezza il suo lavoro che si è sostanziato in un incontro tenutosi a Vulcano. Si è trattato tecnicamente di un “audit“, ovvero gli esperti della Fondazione che operano in stretta collaborazione con l’Università Iulm, hanno ascoltato i residenti per “capire” le problematiche esistenti.

Qualcuno ha iniziato a mugugnare per vari motivi: uno fra tutti il mancato coinvolgimento delle associazioni che si occupano del rilancio turistico delle Eolie e che lamentano la scarsa attenzione da parte dell’amministrazione comunale.

A Vulcano, ormai opera da più di un anno, l’associazione “La Fucina di Efesto“, che si sta facendo portavoce delle innumerevoli problematiche dell’Isola per via dello stato di emergenza, ma soprattutto sta portando avanti iniziative per le quali è stata richiesta la partecipazione del Comune. Risposte zero, perché la casse comunali sono a secco.

Ma il sindaco Riccardo Gullo ha trovato 30mila euro da spendere a favore di una Fondazione lontana quasi 1.500 km dalla Sicilia e che non si è mai spinta prima d’ora a fare studi sul turismo in Sicilia. E poi, particolare di non poco conto, non ha tenuto in considerazione l’Università di Messina che lo studio lo avrebbe anche fatto a costo zero.