La pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale del “decreto-Ponte” è un altro tassello verso la realizzazione della mega-opera. C’è già una data per l’apertura dei cantieri: giugno 2024. Spesa complessiva 10 milardi di euro, per buona pace di quanti fino ad oggi hanno avversato per ideologia o interesse la realizzazione della più grande opera ingegneristica al mondo.

Il governo procede come un treno e la pubblicazione del decreto sulla Gazzetta ufficiale costituisce di fatto la resa di quanti non vorrebbero che l’opera venga realizzata. E’ lecito attendersi che il movimento di opposizione alzerà l’asticella della protesta. Già immaginiamo le prime manifestazioni “burrascose”.

La storia ci insegna anche questo. Purtroppo!

I “no-pontisti” stanno rinserrando le fila in vista di corpose manifestazioni di protesta che si terranno da qui a breve. Ovviamente, il movimento avrà le contaminazioni degli anarchici e dei sinistroidi “vecchia maniera”.

Ma ciò che animerà il movimento è solo l’ideologia? O dietro c’è anche lo zampino dei portatori di interesse, ovvero di chi possiede i “villoni” nella zona di Torre Faro e giocoforza sarà costretto ad accontentarsi degli indennizzi e vedere le proprie case abbattute dalla ruspe?

Si è vero, saranno 5/6 anni di sacrifici per i cantieri di lavoro che paralizzeranno i villaggi della riviera, ma volete mettere cosa sarà di Messina non appena il ponte sarà realizzato?

Non osiamo nemmeno immaginare. Intanto, oggi c’è la certezza della data. Una scommessa che se la sta intestando quel “folle” di Matteo Salvini….

Davide Gambale