Occupazione da record con il Ponte: “Oltre 90 mila lavoratori in più”

Nel giro di due anni, in caso di costruzione del Ponte sullo Stretto, la Sicilia vedrebbe incrementare il proprio PIL di oltre 20 miliardi di euro e avrebbe 90 mila occupati in più. Questa è la stima di Susini Group StP, studio di Firenze leader nella consulenza del lavoro.

“Nessuno parla dell’utilità economica del Ponte. – spiega lo studio di consulenza – La Sicilia è una regione che base la propria economia sull’agricoltura, il commercio, l’industria e, specialmente negli ultimi anni e nel futuro, il turismo. Attualmente è una Regione tagliata fuori dal resto del continente. Per andarci occorre prendere una nave o l’aereo. Per attraversare 3,3 chilometri di mare occorre in media quasi un’ora.

“Sicuramente, l’edificazione di una rete viaria consentirebbe un enorme facilitazione per quanto riguarda il trasporto delle merci e gli spostamenti dei turisti – commenta Sandro Susini, fondatore di Susini Group StP. – La costruzione di un ponte porterebbe sicuramente dei benefici all’economia dell’isola.bIl PIL, attualmente di poco superiore agli 83 miliardi di euro, balzerebbe in avanti di oltre 20 miliardi nell’arco di due anni.

“Anche l’occupazione, trainata dall’aumento del prodotto interno lordo, aumenterebbe di oltre il 7% portando il tasso di occupazione della Sicilia a circa il 50% (il tasso medio di occupazione del Meridione è attualmente assestato intorno al 47,3%). Si parlerebbe, quindi, di circa 90 mila occupati in più.

“In poche parole – conclude Sandro Susini – se fosse possibile costruire il Ponte sullo Stretto di Messina, la Sicilia potrebbe diventare, nel giro di un paio di anni, il fiore all’occhiello del Mezzogiorno”.

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