Nuovo Codice Appalti, agli ingegneri messinesi piace poco

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Nuovo Codice Appalti, agli ingegneri messinesi piace poco

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martedì 11 Aprile 2023 - 16:34

“Molte sono le criticità che sorgeranno a seguito dell’approvazione del nuovo Codice dei Contratti sia per i tecnici professionisti, sia per la Pubblica Amministrazione e sia per le imprese”.

Così esordisce in una nota l’Ordine degli Ingegneri di Messina sul nuovo Codice degli Appalti.

“Il tutto viene ben riassunto dal ricorso indiscriminato all’appalto integrato, che di fatto sottrae alle Pubbliche Amministrazioni buona parte della progettazione, affidandola sostanzialmente alle imprese appaltatrici. Questo comporterà non solo un aggravio dei costi nella gestione dell’appalto ma anche verrà a mancare l’indipendenza e l’autonomia del progetto e, quindi, un terzo attore che controlli il buon esito dell’opera.

La subappaltabilità indiscriminata potrà creare inoltre serie responsabilità e difficoltà ai DIRETTORI DEI LAVORI ed alle stesse imprese che dovranno garantire le prestazioni delle opere compiute, ma soprattutto la sicurezza nei cantieri nelle fasi di realizzazione. Il subappalto “a cascata” espone inoltre la Stazione Appaltante al pericolo di infiltrazioni mafiose e di incontrollabilità delle autorizzazioni.

La limitazione al ricorso alle professionalità esterne da parte delle Pubbliche Amministrazioni, proprio in un momento in cui le P.A. avrebbero bisogno delle competenze delle nostre categorie e di professionalità esterne per colmare le loro carenze interne per la verifica delle progettazioni (in particolare per le P.A. periferiche e di piccole dimensioni), aggrava ulteriormente il quadro generale.

Senza dimenticare che, in un momento in cui il mondo professionale vede un calo drastico degli Iscritti alle Facoltà di Ingegneria, viene meno una serie di tutele nella determinazione dei corrispettivi dei professionisti a base di gara; manca la declinazione della eccezionalità della prestazione gratuita, che contrasta in maniera macroscopica con il principio dell’equo compenso. Tutto questo non aumenterà l’attrattività del mondo professionale da parte delle nuove generazioni che vedranno l’ingegneria come un settore svilito a discapito delle imprese.

Con l’introduzione della subappaltabilità indiscriminata dei servizi di INGEGNERIA e di architettura il professionista sarà alla mercé di imprese e general contractor. Ciò va in contrasto con la garanzia sulla qualità delle progettazioni (che devono essere pagate per essere pretese) e con il controllo che le P.A. dovrebbero avere sulle varie fasi di realizzazione delle opere, al fine di garantirne l’indipendenza e l’autonomia, evitando la nascita di conflitti d’interesse e di contenziosi che rallenterebbero l’esecuzione delle opere invece di semplificarle e ne aumenterebbe sensibilmente i costi.

Infine, la limitazione del fatturato di riferimento per l’accesso da parte dei professionisti alle gare di Servizi di Ingegneria e Architettura e la possibilità di subappaltare tali servizi S.I.A., significano che il nuovo Codice dei Contratti si può definire “per pochi ma non per tutti“, anzi “per pochi a scapito di tutti“.

Per le superiori considerazioni quest’Ordine chiede alle SS.LL. di farsi promotori di un incontro con il Ministero delle Infrastrutture per meglio rappresentare il forte senso di disagio dei professionisti che operano nei pubblici Appalti anche per poter concordare e proporre eventuali/ulteriori integrazioni al testo esitato”.

Un commento

  1. Alberto Maioli de Pazzi di Valguarnera 12 Aprile 2023 10:27

    Piace molto invece agli “amici degli amici”

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