Sono stati giorni difficili per l’Acr Messina e i suoi tifosi. È successo di tutto e di più. A scatenare il caos le dimissioni del tecnico Ezio Raciti, poi rientrate. Ma questo gesto del Mister non ha fatto altro che far uscire fuori tutti i panni sporchi in casa Messina. Che stanno venendo lavati in pubblica piazza.
Acr Messina: giorni difficili, le dimissioni del tecnico.
Tutto inizia quindi con le dimissioni apparentemente “irrevocabili” date da Raciti. L’allenatore non si era presentato al Franco Scoglio la mattina di mercoledì per dirigere gli allenamenti in vista del doppio confronto di playout contro la Gelbison, utile per decidere chi andrà in Serie D e chi resterà in C.
Le notizie che arrivavano dal campo di allenamento davano inizialmente un Raciti deciso a lasciare per le troppe critiche subite dalla squadra dopo il pareggio contro il Taranto, che non ha permesso al Messina la salvezza diretta, ottenuta invece dal Monterosi per solo un punto in più.
Una delusione comprensibile per i tifosi, che anche a causa del gioco degli uomini di Raciti, non al livello di quello visto in precedenza, si attendevano di più.
Sicuramente però critiche anche eccessive per una squadra che, sotto la gestione del tecnico catanese, ha macinato 30 punti in 18 partite. Meno soltanto rispetto a Catanzaro (42), Crotone, Foggia e Picerno (tutte a 32). Un ruolino di marcia da playoff, non da Serie D. Eppure, non è bastato alla salvezza diretta.
Acr Messina: giorni difficili. il rapporto con il Presidente Pietro Sciotto.
In realtà, andando avanti nella vicenda, ci si è resi conto che probabilmente le critiche erano arrivate anche dal Presidente Pietro Sciotto, e che il rapporto tra i due non fosse dei migliori.
Alla Gazzetta dello Sport, contattato telefonicamente, il Presidente, il giorno dopo aveva chiarito con parole forti: “Se un allenatore ha intenzione di dimettersi, deve comunicarlo al presidente. Io, e lo ribadisco senza tema di smentita, non ho ricevuto alcuna chiamata da Raciti. Dopo la sfida di Taranto non mi sono ripreso, perché non aver raggiunto la salvezza diretta è stato per me un grande dispiacere, come se mi fosse caduto il mondo addosso. Ora ci toccherà soffrire fino alla fine”.
Acr Messina: giorni difficili. Il Presidente aveva mollato il Messina?
Insomma, Raciti avrebbe lasciato la squadra senza avvertire il Presidente. Questo fa pensare a un rapporto freddo tra i due. D’altronde anche il Direttore Sportivo Pasquale Logiudice aveva parlato del suo ruolo dopo la sconfitta con il Foggia, spiegando di non essersi limitato a fare il DS in questo periodo, ma “anche altro”.
Se si aggiungono le rimostranze dello staff del settore giovanile nei confronti di Sciotto, che hanno lamentato la mancata corresponsione di rimborsi e compensi, disorganizzazione e improvvisazione, assenza di materiale sportivo e tecnico, di campi d’allenamento e di un reale confronto con i vertici, ci si può porre una domanda. Il Presidente ha davvero lasciato il Messina in balìa di sé stesso? Forse la distanza tra allenatore e Presidente, l’amarezza di quest’ultimo per il risultato di Taranto e la mancata salvezza diretta, possono aver fatto maturare in Raciti la convinzione di essere stato lasciato solo e non avere più la fiducia e la protezione del patron.
I giocatori con il Mister.
A cambiare tutto però, e permettere a Raciti di cambiare idea e tornare a sedersi nella panchina della squadra biancoscudata, l’importante reazione dei giocatori. Il Capitano Nino Ragusa ha infatti inoltrato giovedì scorso una lettera a tutte le testate giornalistiche, con cui si ribadiva la solidarietà e il pieno appoggio dei giocatori al Mister.
Un atto che ha lasciato il segno. Il Presidente del Messina si è affrettato allora ad avvertire che la fiducia nei confronti dell’allenatore non era mai stata in discussione e che avrebbe convocato un tavolo con Raciti per ribadire questo e risolvere la questione.
Il ritorno di Raciti.
Il tavolo c’è stato ieri e Raciti è così tornato ad essere la guida tecnica del Messina, avendo vista ribadita la fiducia nei suoi confronti. Queste le dichiarazioni rilasciate ieri infatti, all’interno di una nota della società:
“Non volevo nel modo più assoluto creare turbative di alcun genere specialmente in un momento così delicato della stagione. Con il presidente ci siamo confrontati in assoluta serenità. Ho visto un uomo, che seppur amareggiato per il mancato raggiungimento della salvezza diretta, era abbastanza determinato a lottare per un obiettivo che meritiamo ampiamente per quanto espresso nel girone di ritorno. Mi rendo conto che una serie di equivoci ha innescato delle reazioni negative e l’incontro odierno non solo ha fugato ogni dubbio ma ha rafforzato il rapporto di rispetto e stima reciproca”.
Dedicato poi un pensiero proprio ai suoi ragazzi, che lo hanno voluto fortemente al timone della squadra peloritana, ed ai tifosi, che comunque vada, sono sempre stati allo Stadio e in trasferta a supportare i colori biancoscudati.
“Desidero ringraziare i calciatori che in questi giorni hanno dimostrato ancora una volta di essere uomini veri e insieme a loro, allo staff tecnico e a tutti i dirigenti e collaboratori, lavoreremo al meglio in vista di questo doppio confronto. Per ultimo, ma non meno importante, desidero chiedere scusa ai tifosi e a tutti gli appassionati per questi giorni vissuti in un clima turbolento. È proprio a loro che rivolgo il mio ringraziamento per il supporto fornito in tutte le gare. Loro sì che hanno sempre vinto. E noi vorremmo vincere come loro e insieme a loro”.
Tutti devono sperare adesso che la reazione della squadra ed il ritorno del tecnico possano riportare un’iniezione di fiducia all’ambiente, dopo i timori di una squadra lasciata senza il suo timoniere.
Michele Bruno.