Non si spengono le polemiche per il caro bollette di Amam. Ad intervenire è stata l’Associazione per la difesa e l’orientamento dei consumatori (Adoc) di Messina. Il presidente dell’Adoc, Claudio Cardile, ha denunciato che Amam continuerebbe a non rispettare le condizioni prescritte dall’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (Arera), chiedendo somme già prescritte.
“Ormai è chiaro che dal 1° gennaio 2020 gli utenti del servizio idrico, al pari dei clienti di energia e gas, possono “in ogni caso” eccepire la prescrizione per importi fatturati in bollette, e con esse il conseguente diritto di credito, relative ai consumi più vecchi di 2 anni ai sensi dalla Legge di bilancio 2020 (n. 160 del 2019), come confermata dalla delibera Arera (Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente) n. 97/2018/R/com.”, spiega Cardile in una lettera indirizzata ad Amam.
“In particolare, – prosegue il presidente dell’Adoc di Messina – l’Amam non tiene conto di quanto stabilito dall’Autorità di Vigilanza (ARERA n. 547/19 e n. 610/21) che prevede che l’informativa ai clienti, in caso di procedure di fattura o messa in mora in cui esistano annualità prescritte, deve essere corredata di un modulo in cui è possibile richiedere espressamente la prescrizione degli importi non dovuti. Nelle fatture del primo bimestre del 2023 Voi richiedete degli importi certamente prescritti per l’anno 2020 riferiti alla voce UI2 ALLOCATIVA ACQUA, UI2 ALLOCATIVA DEPURAZIONE E UI2 ALLOCATIVA FOGNATURA.
“Inoltre non è chiaro neppure il metodo di calcolo utilizzato per determinare l’importo richiesto da Amam per queste componenti allocative UI2. In sostanza in aggiunta alla somma già fatturata di € 0,009 l’ente chiede l’ulteriore importo pari a € 0,058597 a metro cubo per il quale non si trova riscontro nelle delibere ARERA. Questo ulteriore salasso richiesto dalla vostra società partecipata del Comune di Messina incide in media per circa € 100,00 a famiglia ed in un momento di profonda crisi è quantomeno inopportuno chiedere delle somme in parte prescritte.
“Inoltre è ormai noto che oltre 25 mila utenza della zona nord della nostra città non sono raggiunte dal servizio di depurazione dei reflui fognari, che scaricano direttamente a mare, ma nelle fatture voi applicate indistintamente a tutti gli utenti della città l’importo della depurazione. Pertanto si chiede di voler comunicare quali sono le zone della città non raggiunte dal servizio di depurazione al fine di poter tutelare gli utenti che intendano rivolgersi alla nostra associazione dei consumatori per chiedere lo scomputo di dette somme.
“Altresì si chiede di sapere come mai AMAM non abbia ancora attivato il Bonus Idrico. Dal 2021 detto bonus deve essere applicato in automatico per gli utenti che abbiano un ISEE di importo inferiore a 9.530 euro, ma ad oggi nessuno a Messina ha ricevuto il bonus. Di contro però l’AMAM è stata solerte nel richiedere importi evidentemente prescritti”.