Il Presidente Pietro Sciotto lascia l’Acr Messina e consegna al Sindaco la società. Almeno è questo ciò che riferisce oggi alla stampa dalla sede della sua nota concessionaria.
Un film già visto, come alla fine dello scorso anno, dopo la salvezza. Dice di essere stanco e di non avere più le energie per continuare a guidarlo.
“Oggi è un giorno triste perché va via qualcosa di bello della mia vita, a cui tenevo tantissimo. Non volevo succedesse, ma a volte nella vita certi passaggi sono necessari. A Gennaio avevo deciso di investire qualunque cifra pur di salvare il Messina, ma che comunque me ne sarei andato se ciò fosse riuscito. Oggi il Messina è in vendita e sono felice di quello che ho fatto. Ricordo il 2017, quando fallì il Messina, tante parole da parte di tutti, ma solo Pietro Sciotto ha fatto i fatti ed iscritto il Messina alla Serie D. Non solo questo, ma ho portato il Messina in Serie C. Speravo di fare di più, non sono riuscito, ma sono nella storia del Messina”. Queste sono le parole d’esordio del patron biancoscudato, che poi ha risposto alle domande dei giornalisti.
Non lascia a chiunque tuttavia. Sciotto cerca acquirenti seri, disposti a investire davvero nel Messina. Spiega che, quando parlava nel Maggio 2022 di vendere la società a un euro, era “una provocazione. Se non sei disposto a spendere per acquisire la società, non investirai nel Messina”.
Il Presidente vuole che ci siano acquirenti disposti a rilevare il Messina non per un ritorno economico, ma per amore e attaccamento al club. “Serve un tifoso come me” rimarca.
Si può ritenere che queste dichiarazioni lascino spiragli futuri affinché ancora possa rimanere lui in sella alla proprietà. Come la volta scorsa, che in assenza di acquirenti da lui ritenuti validi è tornato sui suoi passi. La differenza con il passato è che il Presidente Sciotto stavolta consegna simbolicamente al Sindaco Federico Basile (che incontrerà oggi), e quindi alla Città, la società Acr Messina. Stavolta è veramente convinto a passare la mano?
Intanto ammette che una trattativa c’è. Un imprenditore ha mostrato il suo interesse per il club biancoscudato, ma il Presidente non dice di più perché c’è un “patto di riservatezza” con questa persona. Nei giorni precedenti al playout salvezza si era parlato di un imprenditore romano del ramo cinematografico e qualcuno aveva lanciato anche dei nomi. Ma nessuno ci aveva mai messo la faccia.
Adesso la preoccupazione è per le prossime scadenze che la FIGC pone ai club che vogliono iscriversi alla Serie C. E ci sono scadenze economiche, come il deposito della fideiussione. Il rischio è dover vedere un’altra corsa contro il tempo per assicurarsi che il Messina possa disputare il prossimo campionato della terza categoria professionistica.
Nel frattempo, è uscito fuori anche il nodo giocatori. Pezzi importanti della squadra come Oliver Kragl e Ibourahima Balde hanno pubblicato dei post di saluti sui social dopo la salvezza conquistata, che fanno pensare a degli addii. Poi ci sono i giocatori, come Leonardo Perez, in prestito da altre società, di cui bisogna riflettere se trattare il rinnovo.
Una situazione ingarbugliata e per nulla idilliaca quella che i tifosi peloritani hanno davanti. Tutti speravano che ci fosse chiarezza sul futuro e che si prospettasse una conferma in blocco, o quasi, del Mister Ezio Raciti e dei protagonisti della salvezza, in particolare gli acquisti di livello fatti a Gennaio.
Invece si prospetta un’estate frenetica e al cardiopalma.
Michele Bruno.