Malattie reumatologiche autoimmuni, Villa-Sofia riferimento in Sicilia

Malattie reumatologiche autoimmuni: agli Ospedali Riuniti “Villa Sofia- Cervello” per le sole forme rare sono circa 250 i pazienti in follow up e circa 500 quelli affetti da Artrite Reumatoide e Psoriasica, LES e Spondiloatriti per i quali l’azienda è centro prescrittore di farmaci biotecnologici.

Le patologie in oggetto e le innovazioni in campo saranno al centro della due giorni scientifica dal titolo “Hot Topics in Reumatologia”, che si svolgerà i prossimi 26 e 27 Maggio 2023, presso l’NH Hotel di Palermo. Responsabile scientifico dell’evento: dr. Giuseppe Provenzano, direttore dell’Unità Operativa Semplice Dipartimentale (UOSD) Reumatologia (Centro di riferimento Malattie Reumatologiche Rare) dell’Azienda Ospedaliera “Ospedali Riuniti Villa Sofia – Cervello”, nonché segretario generale della SIR (Società Italiana Reumatologia). Orari evento: per la prima giornata di convegno l’apertura dei lavori è prevista alle ore 14:00 e la conclusione alle ore 19:00, mentre per la seconda giornata, si inizia alle ore 9:00 e si conclude alle ore 14:00. Al centro dei setting scientifici – che ospiteranno autorevoli relatori – in particolare le seguenti malattie reumatologiche: “Artrite reumatoide, artrite psoriasica, LES (Lupus Eritematoso Sistemico) e altre spondiloartriti (spondiloartrite assiale, spondiloartriti enteropatiche)”. L’epidemiologia rileva che artrite reumatoide e spondiloartriti colpiscono globalmente oltre il 2% della popolazione generale. Esordiscono, generalmente, tra i 30 e 50 anni e il dato significativo che in atto impegna la comunità scientifica, il legislatore e le associazioni dei pazienti, è rappresentato dalle gravi ripercussioni sulla qualità di vita e sul welfare. Imponenti i costi diretti e indiretti che derivano da queste patologie. Si tratta di malattie croniche che affliggono pesantemente malati e famigliari in quanto generano significative disabilità e invalidità, con imponenti costi di sistema, oltre a gravi esiti di mortalità, se non diagnosticate precocemente, anche a causa delle comorbidità (presenza di più patologie) ad esse correlate. Le evidence dimostrano che, anche un ritardo diagnostico di soli sei mesi, può essere associato ad una maggiore probabilità di sviluppare un danno a livello articolare, determinando una prognosi peggiore nel lungo termine. Per ridurre il ritardo diagnostico occorre anche investire sulla formazione dei medici di medicina generale, in quanto rappresentano il primo step nell’individuazione di quei soggetti che necessitano di un consulto da parte di uno specialista reumatologo.

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