Cas, 56mila euro per farsi insultare: riflettori su affidamento diretto

Redazione

Cas, 56mila euro per farsi insultare: riflettori su affidamento diretto

venerdì 16 Giugno 2023 - 11:49

Può un Ente pubblico spendere senza gara d’appalto, quindi mediante affidamento diretto, la bellezza di quasi 56mila euro per la comunicazione Social? Servizio che copre appena tre mesi.

Se lo chiede la Gazzetta del Sud che ha pubblicato ieri, proprio nel giorno in cui il presidente del Cas, Filippo Nasca, veniva audito in Commissione parlamentare antimafia per la vicenda dei concorsi.

A beneficiare di questo “po po di roba” è stata la “Centomedia & Lode” Srl, società di Palermo ma con interessi sparsi un po’ in tutta la Sicilia. A guidarla un ex pubblicitario della Manzoni, società concessionaria di Repubblica. Maurizio Scaglione ha fondato un giornale online regionale, “Il Sicilia“, che è stato diretto da Alberto Samonà, prima di diventare assessore regionale ai Beni culturali in quota lega.

Scaglione non si occupa solo di editoria, ma anche di gestione di castelli (nello specifico di Taormina), e stava anche tentando la scalata al Palacongressi di Taormina, ma non andata benissimo. Sulla gestione, appena sospesa in autotutela da Cateno De Luca, c’è comunque un ricorso al TAR presentato dall’ATI di cui faceva parte la società di Scaglione.

Adesso c’è questo succulento affidamento del Cas per una esclusiva gestione Social della comunicazione dell’Ente che gestisce (male), le autostrade in Sicilia. I beneinformati dicono che Scaglione abbia un gran legame con l’attuale governo di centro-destra, al punto che dedica articoli sul suo giornale anche quando gli assessori regionali fanno uno sbadiglio. Da leggere un articolo di Peppino Sottile su “Buttanissimasicilia” https://www.buttanissima.it/il-gioco-scoperto-della-balilla-amata/

La società di Scaglione con l’affidamento da quasi 58mila euro per tre mesi, ambisce legittimamente ad aggiudicarsi anche la gestione annuale di una comunicazione più ampia che riguarda ufficio stampa, ideazione di campagne, rassegna stampa, grafica e tanto altro. Ma ovviamente l’affidamento del servizio dipenderà tutto dalle domande pervenute entro il 12 giugno scorso. Il Cas dovrà selezionare accuratamente la società visto che si sono accessi i riflettori sul presidente del Cas, Filippo Nasca.

E poi, lo stesso presidente del Cas, ha dimostrato di essere uno molto “tosto” tant’è che ha denunciato all’atto del suo insediamento una presunta parentopoli per un concorso – poi annullato in autotutela -, bandito in data antecedente al suo insediamento. E proprio per questo motivo ieri è stato audito a Palermo dall’Antimafia regionale.

Ma occupiamoci adesso dell’affidamento da quasi 56mila euro. Premesso che con quella stessa cifra il Cas avrebbe potuto procedere all’assunzione a tempo determinato di una squadra di Social media manager, c’è da dire che i risultati per ora sono decisamente negativi. Posto che la presenza del Cas adesso è ben visibile: gli utenti non aspettavano altro per riversare una quantità industriale di insulti. Forse la scelta non è che sia stata azzeccata. Insomma, il Cas paga per essere sommerso di insulti. Contenti loro…

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