“Abbiamo appreso che, dopo uno stop causato dalla nostra forte opposizione che vide il pieno e convinto coinvolgimento della popolazione nebroidea, è ripresa ed è in stato avanzato il vergognoso disegno che punta a privatizzare l’ospedale di Sant’Agata di Militello. La recente comunicazione relativa alla decisione di “limitare” alle sole prestazioni ambulatoriali del turno antimeridiano l’attività del reparto di ortopedia legata al trasferimento di medici in un altro ospedale, nonché gli esiti della riunione svoltasi nei giorni scorsi rappresentano la certificazione di un nefasto disegno che punta a smantellare la sanità pubblica, a chiudere reparti e, addirittura, a cedere i nosocomi a Fondazioni o strutture private. Questa vicenda ci convince sempre più del fatto che i continui ed incessanti tentativi di privatizzare la sanità pubblica siciliana, e in modo particolare quella messinese, partono da molto lontano e sono gestiti da una regia occulta che, in nome del profitto e con il sostegno di pezzi della politica che ormai palesemente non intende difendere il nostro territorio, si sta adoperando per distruggere il servizio sanitario regionale pubblico. Del resto, a Sant’Agata di Militello e in tutti gli ospedali della provincia, non sono stati più assunti dirigenti medici di diverse discipline, quali: ortopedici, anestesisti, urologi, neurologi, cardiologi, chirurghi, ginecologi, neonatologi, etc, adducendo la motivazione che i concorsi banditi sono andati deserti in quanto privi di candidati. In questo quadro fosco e preoccupante, è decisamente drammatica la situazione dell’ospedale di Sant’Agata Militello che, come noto, è già stato depredato del Punto nascita, sottoponendo seriamente a rischio della vita le gestanti della zona dei Nebrodi, già precedentemente private del Punto nascita di Mistretta lo hanno dichiarato Ivan Tripodi, segretario generale Uil Messina, Livio Andronico, segretario generale Uil Fpl Messina, e Giuseppe Calapai, segretario generale Uil Pensionati Messina.
“Dobbiamo, infatti, registrare che, nonostante i roboanti e solenni impegni pubblici assunti, nei mesi scorsi, dalla politica e dalla deputazione regionale che puntavano al rilancio del nosocomio attraverso investimenti concreti coniugati con l’aumento della massa finanziaria, è stata definitivamente gettata la maschera e si insiste per privatizzare l’ospedale di Sant’Agata attraverso la cessione alla Fondazione Giglio. Si tratta di una decisione gravissima e che contestiamo profondamente poiché rappresenta la chiusura del cerchio di un progetto elaborato da menti molto raffinate che in modo prodromico si ostinano a proporsi senza razionalità. Pertanto, nel respingere un progetto che, sic et simpliciter, punta alla demolizione della sanità pubblica e del diritto alla salute dei cittadini, invitiamo la popolazione di Sant’Agata di Militello e dei comuni nebroidei a non chinare la testa e a difendere il presidio sanitario. In tal senso, a stretto giro, valuteremo le iniziative di mobilitazione da assumere per salvaguardare e, soprattutto, per dare un futuro stabile all’ospedale di Sant’Agata di Militello. Nell’immediato chiediamo una specifica audizione presso la VI Commissione Sanità dell’Ars per affrontare questa vicenda al fine di bloccare questo scellerato disegno” hanno così concluso Tripodi, Andronico e Calapai.
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Oramai è chiaro, la governance di Renato Schifani come delle destre di Giorgia Meloni e Matteo Salvini vogliono privatizzare la sanità pubblica, e se tutto ciò avverrà la Sicilia ,Calabria e Sardegna saranno le prime.... e guarda un po tutte governate dalle destre.... povere isole povero regno delle 2 Sicilie.... poveri Siciliani
Siciliani!!! RIBELLIAMOCI!!!