Hanno risparmiato sui sistemi di sorveglianza pensando che sarebbero bastati dei dissuasori per impedire il passaggio dei motocicli (bastava un divieto e qualche multa) ed ora le telecamere servono per scovare chi sradica gli archetti metallici. Singolare e controversa vicenda in via Caccamo, a Santa Margherita, dove il Comune per impedire il transito dei mezzi a due ruote ha collocato tre dissuasori che sistematicamente vengono smontati. Nell’ultimo caso, l’archetto metallico è stato staccato ed adagiato al muretto in cemento, altre volte è stato gettato nella campagna circostante. Quasi una “sfida” tra chi crede nel provvedimento e chi si oppone, fermo restando – aggiungiamo noi – che la presenza degli archetti nella cosiddetta “discesa del mare” ha comunque sollevato polemiche perché di fatto impedisce il transito di passeggini e sedie a rotelle in una città che certamente non eccelle in quanto a barriere architettoniche. Passaggio vietato quindi ai diversamente abili che non hanno vita facile sulla via Nazionale (quasi del tutto priva di marciapiedi) o sul lungomare “Graziella Campagna”, dove a volte le “scivole” sono off limits per la presenza di auto in sosta selvaggia. A tal proposito, un lettore si è rivolto alla nostra redazione denunciando la totale assenza della polizia municipale a cui si era rivolto perché impossibilitato a scendere dal marciapiede per una macchina parcheggiata proprio sulla “scivola” dei disabili. Dopo diverse chiamate ed una vana attesa, l’uomo ed il suo accompagnatore hanno proseguito, cercando un altro passaggio ed una nuova soluzione, di sicuro più semplice e veloce rispetto ad una telefonata ai vigili urbani. “Siamo abbandonati e nessuno ci tutela”: questo lo sfogo del protagonista della disavventura sul lungomare di Santa Margherita.