Il divertimento degli antichi nella Notte della cultura di Gallodoro

“Focus” sul divertimento degli antichi in occasione della IX edizione della Notte della Cultura di Gallodoro organizzata da Comune di Gallodoro ed Archeoclub Area Jonica, in collaborazione con Lions Letojanni-Val d’Agrò e parrocchia e coordinata dal socio Archeoclub e dipendente comunale, Salvatore Mosca. Dopo i saluti di sindaco (Alfio Currenti) e del parroco (Daniele Truscello) proprio Mosca ha introdotto l’argomento, con riferimenti al ruolo del “tempo libero, non tempo perso, è bene precisare” nelle società greche e romane e sull’evoluzione di alcuni concetti legati a questo aspetto nei vari contesti storici, storici e ideologici fino alla modernità. Mosca si è soffermato

sulla nozione di verità intesa dai greci in maniera monista e visiva e resa invece dall’odierna cultura postmoderna liquida e relativa, tanto da sfociare nella cosiddetta post-verità.

Moderati da Filippo Brianni e Ketty Tamà, i relatori hanno poi affrontato tre aspetti del “divertimento degli antichi”. 

Di teatri del mediterraneo ha parlato l’arch. Augusto Mirabile, chiarendo dettagliatamente caratteristiche, funzioni e metodi costruttivi dei teatri greci e di odeon, teatri, naumachie, anfiteatri e circhi romani. Si è soffermato in particolare sul teatro greco di Taormina, mostrando la sua evoluzione da greco a romano ed ha chiuso l’intervento illustrando la sua tesi secondo cui anche a Messina si trovava un grande teatro greco nell’area dell’odierna Cristo Re.

La storica dell’arte ed enologa Yulia Sidorina si è invece occupata di vini greci e romani, attraverso l’intero processo dalla scelta delle viti, varie modalità di coltivazione, di trasporto e persino di consumo. Ha poi evidenziato le varie tipologie di vini siciliani, le loro provenienze e importanza, anche attraverso i reperti archeologici rinvenuti, focalizzandosi sul vino prodotto nell’area taorminese.

L’ultimo intervento è stato affidato all’arch. Antonella Bartolotta, presidente del consiglio comunale di Gallodoro, si è occupata di circo massimo e ippodromi, attingendo alla propria tesi di laurea presso l’Università Mediterranea di Reggio Calabria e gli studi allora condotti a Dougga, in Tunisia, su resti di un circo massimo da cui ha preso spunto per la progettazione di un moderno ippodromo”.

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