Tra religione e identità, orari e curiosità in vista della Vara

La Vara di Messina è il momento più atteso dell’anno per molti devoti ed è uno dei simboli o forse il simbolo più importante dell’identità messinese. Molto di più di una semplice cerimonia religiosa.

Rappresenta l’ascensione della Madonna Assunta in cielo. È composta di un grande carro votivo molto composito, probabilmente inventato attorno agli anni ’30 del 1500, quando un carro laico dedicato all’imperatore Carlo V e alla sua “Vittoria”, fu trasformato in un carro dedicato a Cristo ed all’Assunta.

Si tratta di una struttura piramidale costituita da tante figure, che un tempo erano vive e rappresentate da persone in carne ed ossa che si muovevano. Ancora oggi che sono statue, alcune di esse continuano ad essere in movimento.

La Vara odierna è alta circa 14 metri e pesante intorno alle 8 tonnellate, poggia su grandi scivoli metallici, su cui stanno le allegorie delle nuvole. Tutt’intorno una struttura a telaio dove si trovano decine di timonieri che hanno il compito di mantenere in asse o direzionare il mezzo in movimento.

Il telaio presenta 12 lanterne astili, ripartite sulla parte anteriore e posteriore, tre per ogni semiasse, in memoria dei 12 cilii o ceri da 16 libbre ciascuno offerti dal Clero, dal Senato Peloritano e dalle Associazioni degli Artigiani.

È composta di quattro parti, di cui il secondo ordine presenta una parte fissa, costituita da calotte raffiguranti rispettivamente il Sole nella parte anteriore, la Luna nella parte opposta. Le parti rotanti esagonali tengono sei angioletti. Sulla guglia raffigurazioni di putti, volute, stelle, pianeti e nuvole come rappresentazione dei cieli. Una sfera girevole permette la rotazione orizzontale dei sei angioletti. L’ultima piattaforma, che viene fatta girare in senso inverso al globo sottostante, si compone di quattro figure (le quattro intelligenze cardinali), con al centro la figura che rappresenta Dio Padre, elemento che a sua volta sostiene nella mano destra l’Alma Maria (l’anima della Madonna) che si eleva verso l’Empireo.

Mensole, incavi vari, alloggiamenti e imbragature ospitano manichini addobbati (un tempo bambini, fanciulli, ragazzi): angeli, cherubini, putti e personaggi allegorici, che reggono ghirlande, corone, festoni e intrecci di fiori e fogliame.

Sulla base della Vara è collocata la Madonna Dormiente, immagine sacra custodita nel Monastero di Montevergine, che sarà infine esposta straordinariamente all’interno della Cattedrale fino al 20 Agosto.

A vigilare sul buon funzionamento degli astri rotanti alcuni addetti mentre un capotimoniere supportato da segnalatori visivi (bandiere sventolanti) e acustici (fischietti e campanelli), dirige e attende le operazioni dalla piattaforma.

A tirare con le corde il carro votivo un migliaio di devoti tiratori, disposti in due file, a piedi scalzi e con la tipica divisa bianca, la cintola celeste e i fazzoletti e foulard, cordoncini intrecciati, e la bandana in testa.

Questa la fase di preparazione della partenza: alle 17.30, a Piazza Castronovo sarà recitato il Santo Rosario e in seguito, ai piedi della Vara il mezzosoprano Samantha Accetta canterà l’Ave Maria di Schubert; alle 18.15 il tradizionale momento della benedizione delle corde; alle 18.30, il momento atteso della partenza della Vara da piazza Castronovo, salutato da spari di batteria e dal lancio di cartoncini colorati, al tipico grido di “Viva Maria”, con le invocazioni del cappellano. A questo proposito è giusto ricordare lo storico cappellano Padre Vincenzo D’Arrigo, scomparso di recente, da sempre anima di questa festa.

Padre Vincenzo D’Arrigo

Lungo il percorso della Processione saranno eseguiti lo sparo di “salve a giorno” al momento della fermata della machina votiva davanti alla Prefettura, a piazza Unione Europea ed a piazza Duomo.

Suggestivo il passaggio davanti al Municipio, dove sono collocati anche i due Giganti Mata e Grifone, i leggendari fondatori della città di Messina.

Da ricordare tra i momenti più emozionanti e seguiti la così detta “girata”, il momento in cui la Vara da Via Garibaldi si immette in Via Primo Settembre, prima di giungere a Piazza Duomo. La corretta manovra, in questo caso, è considerata di buon auspicio per l’anno a venire. Si tratta di uno dei tratti più complicati da eseguire in quanto si verifica il dispiegamento e riposizionamento dei due canapi e dei tiratori.

Infine la Vara incede lentamente per posizionarsi davanti all’ingresso della Cattedrale per i riti conclusivi e il taglio dei canapi, con il saluto e la benedizione dell’Arcivescovo Accolla, il quale terrà la Celebrazione Eucaristica in Cattedrale. Il momento più entusiasmante ed emozionante del percorso dopo la partenza.

Alle 23, il momento conclusivo con l’attesa esecuzione di giochi d’artificio dalla Madonnina del Porto, a cura della ditta “Pirolandia” ed offerti dal Gruppo Caronte&Tourist.

Michele Bruno.

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