Da almeno 8 giorni l’afa dimora tenacemente sul bacino centrale del Mediterraneo, stagnando mediante impasse circolatorio soprattutto sul bollente Tirreno meridionale.
L’assoluta assenza di una seria perturbazione rimescalante in grado in innescare una autentica svolta, la perpetua evaporazione di un Tirreno brodaglia unitamente ai gas in sospensione in arrivo dagli incendi grechi, sono le concasuse di una cappa di vapore acqueo invivibile.
La qualità dell’aria è nettamente peggiorata, non si respira, si suda da fermi, il dew point è stellare, l’atmosfera è in stallo, insalubre e greve da diverse settimane.
Ma per fortuna, nelle prossime ore beneficeremo di un tangibile ricambio circolatorio in atto oggi sulle regioni settentrionali, che dovranno prepararsi e gestire una fase perturbata estrema.
Come testifica eloquentemente Ecmwf, domenica la Sicilia sarà transeuntemente arroventata da un fugace richiamo subtropicale di natura pre-frontale, in risposta alla percussione occidentale del fronte freddo di natura oceanica.
Mentre su gran parte dello Stivale infurieranno devastanti temporali accompagnati da frequentissime fulminazioni e distruttive grandinate, la Sicilia sarà inserita nel ramo ascendente che implicherà un caldo e secco flusso libecciale.
La +22 a 850 hpa assurgerà transeuntemente scortata da una tesa ventilazione merdionale, mentre una sottile nuvolosità cirriforme potrebbe annacquare il soleggiamento.
Lunedì la cresta rovente sarà respinta dall’ingresso dei primi aliti temperati, che nettando l’atmosfera ai bassi strati, origineranno una marcata cumulo genesi marittima, senza alcun gradiente verticale.
Perché non saremo alla mercé dei violentissimi temporali alluvionale destinati alle malcapitate regioni settentrionali? Semplice, perché il sistema frontale marcerà da ovest verso est e non seguirà una traiettoria meridiana. Il fulcro freddo a 500 hpa transiterà soltanto al settenrironale, mentre il Messinese sarà interessato traseuntemente da una innocua -12 a 500 hpa. La -12 a 500 hpa può generare qualche cellula temporalesca nelle ore serali e notturne, ma in giornata non potrà mai indurre il Tirreno a una risposta convettiva di buona qualità, destinata a parte della Calabria tirrenica soltanto in alcuni frangenti, senza fenomeni alluvionali.
Con questo quadro sinottico ben delineato, domenica il tempo sarà discreto ma non marcatamente stabile e con qualche disturbo libecciale. Il cielo sarà solcato da sterili cirri africani, mentre la termo convezione osserverà un turno di riposo, inibita da geopotenziali particolarmente alti.
Lunedì il flusso Atlantico sbarcherà in Sicilia, adducendo cumuli a ripetizione e isolati congesti congesti marittimi. Sarà molto difficile l’innesco di focolai temporaleschi ben strutturati e possenti, a causa di blandi contrasti termici.
Variabilità localmente negativa, occasionali pioviggini insignificanti, stau e tempesta di ponente rigenerante. Nulla di più.
Lunedì i venti saranno localmente molto forti sopratutto in mare aperto, con sosentute raffiche anabatiche prossime ai 70-80 km/h che provocheranno una insidiosa mareggiata erosiva di moderata entità. Tirreno non più avvicinabile almeno fino a giovedì mattina.
La temperatura inizierà la sua inesorabile discesa dalla mattinata di lunedì e raggiungerà il picco discendente martedì, quando le massime al livello a stento varcheranno la soglia dei 24°. Il tasso dell’Ur farà segnare valori mediamente elevati compresi fra il 50 e l’80%.
In collina occoreranno le giacchettine autunnali poiché il wind chill sarà ficcante.
Le tendenze del tempo a medio termine prefigurano un migliramento infrasettimanale, con cielo poco nuvoloso e grande tepore. Ma attenzione alla prima decade di settembre perché l’ITCZ non sembra voler demordere. Vietato effettuare il cambio stagione.
Alessio Campobello