Entra nel vivo la corsa all’ermellino. Con una lettera inviata alla comunità accademica, la professoressa Giovanna Spatari, prorettrice e presidente nazionale della Società Italiana dei Medici del Lavoro, ha annunciato ufficialmente la sua candidatura a prossimo rettore dell’Università di Messina. La candidatura ufficiale della professoressa Spatari, giunta dopo settimane di indiscrezioni a mezzo stampa, si aggiunge pertanto a quella del professor Michele Limosani, che dal 2019 ricopre la carica di direttore del Dipartimento di Economia.
I professori Limosani e Spatari si contenderanno nei prossimi mesi il titolo di Magnifico Rettore per il sessennio successivo. Le elezioni si terranno con molta probabilità entro l’autunno, salvo l’eventuale proroga degli attuali rettori che potrebbe essere approvata dal Governo italiano. Intanto il prossimo 12 settembre il TAR dovrà pronunciarsi sul ricorso presentato dal decano Letterio Bonina, relativo al diniego del suo decreto di indire le elezioni. Bonina infatti aveva fissato la data del primo turno elettorale al 29 settembre, ma il direttore generale Francesco Bonanno ha posto il suo veto, in quanto a detta sua le elezioni non potevano essere indette prima del 18 ottobre.
La lettera di Spatari. “Carissime e carissimi, a conclusione di un necessario periodo di riflessione e a seguito di momenti di confronto con tanti di Voi, ho deciso di proporre la mia candidatura a Rettrice del nostro Ateneo per il sessennio 2024-2030. – inizia così la lettera della professoressa Spatari – È una scelta che ho ponderato con attenzione e assunto adesso con determinazione, ma anche con umiltà ed entusiasmo, che, insieme all’ascolto, è il tratto caratterizzante del mio operare. Quasi quarant’anni di appartenenza a questa Istituzione come studentessa prima, ricercatrice, docente, prorettrice poi, mi hanno aiutato a comprendere che l’Università, come qualsiasi altra realtà lavorativa, è, prima di tutto, una comunità di persone che merita di essere valorizzata, oltre che sul piano delle competenze, su quello dei rapporti umani e relazionali. I docenti, unitamente al personale tecnico-amministrativo e agli studenti, rappresentano il “cuore pulsante” di questa nostra peculiare “famiglia allargata” che è l’Università di Messina. Università, la nostra, che, per posizione geografica, si colloca al centro dell’area euro-mediterranea, condizione questa che deve continuare a essere valorizzata in quanto attrattiva nazionale e internazionale e, comunque, importante risorsa per il territorio con i cui attori è fondamentale confrontarsi per far sì che dalla disseminazione delle competenze nascano nuove e proficue opportunità di lavoro.
“Da professionista di settore ho ben chiaro che, per affrontare le grandi sfide che il mondo del lavoro ci pone dinnanzi, è necessario, preliminarmente, adeguare, con lungimiranza, la nostra offerta didattica ai mutevoli e repentini cambiamenti del contesto socio-culturale e professionale nel quale siamo inseriti, aggiornando le nostre linee di ricerca sulle tematiche ambientali, tecnologiche, economiche e investendo risorse nella progettazione di nuovi percorsi di specializzazione e nel complessivo rafforzamento dei Corsi di Studio già incardinati nei diversi Dipartimenti. Sarà prioritario, per me, continuare a garantire processi di reclutamento trasparenti e affidabili e agevolare l’inquadramento del personale già in servizio nel ruolo corrispondente all’abilitazione conseguita. Il tutto con l’obiettivo di coniugare le aspettative di progressione di carriera con la valorizzazione dei giovani ricercatori e di promuovere, secondo la programmazione individuata dai singoli Dipartimenti, l’ingresso di nuove risorse per colmare le lacune ancora esistenti in alcuni settori scientifico-disciplinari al fine di assicurare la piena sostenibilità dell’offerta formativa e delle attività di ricerca. Sfruttando le agevolazioni previste dai recenti interventi legislativi in materia, è mia intenzione intensificare i rapporti con gli Atenei e i Centri di Ricerca esteri o sovranazionali, così da promuovere, attraverso un’attività di collaborazione, una più ampia e diffusa condivisione dei saperi.
“Con specifico riferimento al personale tecnico amministrativo mi prefiggo di valorizzare in maniera adeguata la compagine che più di altre contribuisce all’efficienza e all’efficacia dell’azione amministrativa d’Ateneo. Per essere proficuamente orientata verso le sfide del prossimo futuro, l’Università pubblica deve necessariamente ottimizzare costi e reperire nuove risorse, sia sfruttando i processi d’innovazione tecnologica che quelli di semplificazione amministrativa. A tutte le studentesse e gli studenti vorrei offrire, insieme a percorsi di studio concretamente professionalizzanti, anche la possibilità di fruire di strutture adeguate a supporto delle diverse attività accademiche, culturali e sportive. Il mio auspicio è che ciascuno di essi, italiano o straniero, possa sentirsi orgoglioso di far parte di UniMe e di collaborare alla sua crescita e affermazione. Particolare attenzione dedicherò, e non potrebbe essere diversamente dato il mio personale percorso accademico e la lunga militanza all’interno degli organismi di parità, al miglioramento del benessere di tutta la comunità attraverso l’identificazione di strumenti volti a irrobustire qualsiasi forma di tutela per quanti lavorano e studiano in UniMe e a favorire un clima sereno e improntato al rispetto reciproco.
“Sarà mia cura, inoltre, garantire percorsi di crescita individuali e collettivi che consentano a tutte le donne – colleghe e studentesse, madri e figlie – di realizzare i propri obiettivi al riparo da ogni forma di discriminazione diretta o indiretta. Consapevole del fatto che le Università sono i luoghi dove si consolidano i saperi e si forma la futura classe dirigente e professionale, in questa prospettiva, vorrei adoperarmi affinché tutte le competenze e le capacità umane, scientifiche e professionali siano valorizzate tutelando il merito ed esaltando le competenze dei singoli e le sinergie di gruppo. Ritengo infatti che sia indispensabile imprimere al nostro lavoro un nuovo corso, strutturando — secondo una metodologia basata sull’ascolto e il dialogo — momenti di confronto comuni sia nella fase di elaborazione del programma di mandato, che immagino di sottoporre a pubbliche verifiche periodiche, sia successivamente, in modo che possano emergere, con largo anticipo, eventuali problematiche così da approntare, volta per volta, la giusta strategia per risolverle. Sono convinta – la dimostrazione è stata per me ampiamente tangibile durante la pandemia — che le donne e gli uomini di questo Ateneo saranno in grado di affrontare le diverse situazioni che si presenteranno in modo adeguato, concreto e generoso. Da parte mia garantisco massimo impegno per rimuovere gli ostacoli che si frapporranno alla realizzazione degli obiettivi, che tutti insieme ci proporremo, e delle aspettative di ciascuno. Confido, quindi, nel Vostro sostegno perché tutti insieme possiamo continuare a lavorare in una Università che pone le “persone” al centro delle sue politiche di crescita e di sviluppo”.
Limosani: “Finalmente potremo avviare un confronto”. Intanto il professor Limosani ha accolto la candidatura ufficiale della professoressa Spatari con soddisfazione, in quanto ciò darà il via ufficialmente a un confronto sulla visione programmatica che si ha dell’Università di Messina per il prossimo sessennio: “Registro la candidatura della prof. Giovanna Spatari, collega che stimo. – dichiara il professor Limosani – Esprimo soddisfazione. Ciò consentirà, finalmente, di avviare il confronto elettorale per il rinnovo della carica di Rettore di UniMe per il sessennio 2014-2020.
“Sono certo che si tratterà di una campagna all’insegna, reciprocamente, del rispetto e della correttezza. Mi auguro che anche l’input offerto dalla prof.ssa Spatari, pro-Rettrice dell’attuale corso di governo, possa, inoltre, servire a sgomberare il campo da ogni equivoco. A mio avviso, infatti, il tratto saliente del confronto (con appendice in sede amministrativa giudiziaria) tra il Decano ed il Direttore Generale del nostro Ateneo, così come emerge dai punti di domanda che vengono sollevati, anche dai media locali, sia: si voterà? Certamente sì. Ma quando? Il dubbio sulla proroga è fugato? Possiamo trascinarci questo interrogativo?
“Personalmente ritengo che, nell’assoluto interesse della nostra Università, viste anche le scadenze legate alla programmazione triennale, si debbano cadenzare appuntamenti per definire il progetto e declinare la proposta, entro una cornice che garantisca certezze sui tempi che porteranno la comunità accademica al voto”.