È noto ormai che dal Primo Gennaio 2024 il reddito di cittadinanza non esisterà più. Sarà sostituito dall’assegno di inclusione e dal supporto alla formazione ed al lavoro per i così detti “occupabili”.
Anche a Messina si sentiranno le conseguenze di questo cambiamento e molte famiglie sono già in allerta. Infatti è stato organizzato un sit in davanti alla sede dell’INPS per protestare contro la nuova linea del Governo Meloni.
“Ormai è chiaro che la posizione politica assunta dal governo, con la revoca del REDDITO DI CITTADINANZA, aggraverà le condizioni materiali di 169.000 famiglie italiane;
per di più, le novità apportate dal decreto del governo Meloni con un farraginoso iter che non consentirà affatto l’occupabilità dei richiedenti, ci sembrano gravissime!” scrivono in una nota i promotori.
“In un territorio come quello messinese, in cui è stato ritirato il sussidio a circa 3000 famiglie e in cui il tasso di disoccupazione resta altissimo, l’abolizione, senza alcuna alternativa reale e dignitosa, significa privare migliaia di persone di un’ indispensabile forma di sostentamento.
Le scelte del Governo non solo rappresentano un errore, ma contribuiranno a provocare una crisi dei consumi delle famiglie e quindi una contrazione economica di vari settori commerciali come quello alimentare, della cura della casa, del reparto tessile. Il Reddito di Cittadinanza sino a oggi, si è posto come strumento efficace per il contrasto al lavoro nero e sottopagato e ha evitato che migliaia di persone potessero finire nelle maglie della microcriminalità” spiegano.
“Il governo Meloni ha deciso di togliere uno strumento di sopravvivenza alle fasce popolari più disagiate per dirottare miliardi di euro verso progetti inutili, come il ponte sullo Stretto di Messina, piuttosto che indirizzarli, ad esempio, verso la sanità pubblica e il potenziamento e l’ammodernamento dei trasporti ferroviari, marittimi e stradali, particolarmente nel Sud Italia e nella nostra Sicilia” concludono, ribadendo il loro no alla cancellazione della misura ed invitando la popolazione a mobilitarsi ed a partecipare al sit in di giorno 20, alle ore 10.
Michele Bruno.