I consiglieri comunali Giuseppe Villari di “Prima l’Italia” e Dario Carbone “Fratelli d’Italia” pongono i riflettori sul totale stato di abbandono dell’antico monastero basiliano di San Filippo “Il Grande”. Con una loro interrogazione cercano di fare in modo che qualcosa cambi e che la struttura venga tutelata.
Fanno prima di tutto un excursus storico per far comprendere l’importanza del bene, arrivando fino ad oggi:
“Occorre ricordare che il Monastero basiliano intitolato a San Filippo il Grande fu edificato intorno all’anno 1100 per volere di Ruggero II, in posizione adiacente alla grotta/eremo dove ha dimorato San Filippo D’Agira.La struttura in commento rappresenta un unicum non soltanto per Messina ma per la Sicilia intera, definito addirittura dallo storico messinese Giuseppe Buonfiglio nel suo libro “Messina Città Nobilissima” stampato nel 1606 “[…] il più bel luogo tra le Abbadie di San Basilio in Sicilia”. Usufruiva di tanti privilegi e donazioni, poteva vantare estese proprietà territoriali che si estendevano fin lungo le pendici del monte Dinnammare. Quei monaci basiliani potevano anche far pascolare il loro bestiame”. L’Abazia, in origine di proprietà ecclesiastica, fu abitata con continuità dai monaci e venne notevolmente ristrutturata verso la fine del Settecento, per poi essere acquisita dallo Stato italiano con le leggi eversive, ed essere successivamente venduta a privati che ne hanno mantenuto la bellezza fino al 1980 quando, grazie a finanziamenti regionali derivanti dall’art. 21 della legge regionale 80 del 1977 fu acquistata dal Comune di Messina con la finalità di dare alla collettività una prestigiosa struttura dautilizzare per scopo culturale. Risulta agli scriventi che ad oggi la proprietà continui a permanere in capo al Comune di Messina ed è sotto gli occhi di tutti la vergognosa condizione di abbandono e degrado in cui versa l’intera struttura ed il giardino circostante”.
“In particolare l’attuale stato dei luoghi, un unico intreccio di rovi grande quanto tutta la struttura, giardino incluso – continuano chiarendo l’attuale situazione – oltre ad essere indecoroso ed irrispettoso nei confronti della storia del sito, rappresenta una condizione di pericolo per i vicini, in quanto in caso di incendio verrebbero messe a rischio abitazioni limitrofe, sia lungo la via Guardia che lungo la via Padre Calogero Gentile.
Gli scriventi rappresentano inoltre che, per quanto a loro conoscenza, dalla data dell’acquisizione del bene nessun intervento è mai stato fatto ad opera del Comune di Messina se non la realizzazione di una recinzione, e che tale intervento si rese necessario solo dopo il trafugamento di molti reperti da parte di ignoti”.
I due consiglieri interrogano dunque il sindaco e gli assessori competenti “circa il cattivo stato manutentivo dell’Abazia Basiliana di San
Filippo il Grande chiedendo più precisamente di conoscere quali sono le azioni previste per il recupero del sito in oggetto e con che tipo di fondi è previsto intervenire, se esistono progettualità in corso ed in
ogni caso quali soluzioni siano state ipotizzate da questa Amministrazione per porre urgente rimedio alla
situazione rappresentata”.