Minaccia querele e afferma di essere vittima di attacchi sessisti da parte di Cateno De Luca. Dafne Musolino, all’indomani del divorzio politico, annuncia “urbi et orbi” che consegnerà commenti sessisti rivolti dal suo ex leader e dai suoi accoliti ai magistrati.
Ma Dafne Musolino è la stessa di qualche anno fa? La domanda sorge spontanea dal momento che oggi la senatrice di Iitalia Viva sfoggia una “doppia morale”. Tipica di chi per opportunismo politico quando De Luca insultava l’ex ministro Luciana Lamoregese, mandata letteralmente all’altro paese durante una diretta Fb, piuttosto che la parlamentare messinese Matilde Siracusano (allusioni indicibili), se ne stava in religioso silenzio.
Sulla rete non sono rinvenibili dichiarazioni di Dafne Musolino in difesa delle donne pesantemente insultate dal leader di Sud chiama Nord. Nemmeno un post in cui la senatrice manifesta disagio per le espressioni colorite usate da Cateno De Luca soprattutto nei confronti della Siracusano. Alla Musolino quell’espressione a “culo di gallina” sfoggiata durante una delle numerose dirette FB, in cui De Luca diceva testualmente “Chissà per quali meriti è stata candidata” non ha generato ribrezzo?
Muta come un pesce. Segno che da parte sua c’era approvazione (trattasi di una deduzione). Tuttavia non è dato sapere se privatamente abbia manifestato la sua solidarietà, soprattutto alla Siracusano con la quale ha condiviso anche una campagna elettorale per le europee sotto l’insegna di Forza Italia.
Pipa in bocca anche quando Cateno De Luca umiliava la consigliera comunale del Pd, Antonella Russo, spesso chiamata in causa nelle celebri dirette Fb dall’allora sindaco di Messina. Dafne Musolino quello non era sessismo?
Ed eccoci alla doppia morale di Dafne. “Per doppia morale s’intende quell’andazzo, tipico anche del nostro Paese, per cui si applica un metro di giudizio differente a seconda che si parli di sé stesso o degli altri, o a seconda dell’ambito in cui si opera”. Lo psicologo Paolo Iacci definisce così la doppia morale. Per l’appunto, quella di Dafne.
Davide Gambale