Il rettore dell’Università di Messina Salvatore Cuzzocrea è in procinto di dimettersi. La tempesta rimborsi sollevata dal senatore accademico Paolo Todaro è stata di una tale portata da spingere il rettore Cuzzocrea a fare un passo indietro, rassegnando le dimissioni dalla carica attualmente ricoperta con un anticipo di circa sei mesi.
Cosa è successo. Nei giorni scorsi il senatore accademico Paolo Todaro ha sollevato un caso che di lì a poco sarebbe arrivato all’attenzione del parlamento italiano. In un’apposita lettera inviata ai revisori dei conti e, per conoscenza, ai ministeri dell’Università e dell’Economia, Todaro aveva segnalato dei rimborsi richiesti da Cuzzocrea per attività di ricerca a suo dire sospetti. Stando ai calcoli fatti dal senatore accademico, Cuzzocrea avrebbe ricevuto per tali attività quasi 2 mila euro al giorno nel periodo 2019-2023, per un totale di 2,2 milioni di euro.
La questione entità dei rimborsi, tuttavia, è passata in secondo piano quando si è scoperto che quattordici di questi sarebbero stati destinati a favore della Divaga srl, società agricola di appena due dipendenti la cui proprietà è ripartita per l’80% e il 20% rispettivamente tra lo stesso rettore e sua moglie Valentina Malvagni. Amministratrice unica, invece, sarebbe Eugenia Maria Salvo, mamma di Cuzzocrea nonché vedova di Diego Cuzzocrea, rettore dell’Ateneo peloritano nella seconda metà degli anni Novanta.
La vicenda è arrivata anche all’attenzione della ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, sulla quale dovrà pronunciarsi. Al riguardo, il capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra nella commissione Affari costituzionali della Camera, Filiberto Zaratti, è intervenuto alla Camera chiedendo alla ministra Bernini di intervenire subito “per ripristinare legalità, trasparenza e onorabilità dell’ateneo di Messina dove il rettore Cuzzocrea, anche presidente della CRUI (associazione delle università statali e non statali, ndr), sembra aver speso diversi milioni su cui sono necessari approfondimenti contabili”.
Verso le 12 di oggi, 9 ottobre, il rettore ha convocato una riunione con i direttori di dipartimento, durante la quale ha comunicato che si dimetterà. Pertanto, adesso manca solo l’atto ufficiale con il quale rassegnerà le sue dimissioni, che potrebbe arrivare nelle prossime ore. Come prevedibile, alle dimissioni da rettore hanno fatto seguito quelle da presidente della CRUI, associazione delle università statali e non statali che il professor Cuzzocrea presiedeva dallo scorso dicembre: “Sento la necessità – si legge in una lettera di Cuzzocrea indirizzata alla Crui – di condividere con Voi le motivazioni che mi hanno determinato a rassegnare le dimissioni dalla carica di Rettore dell’Università degli Studi di Messina”.
Cuzzocrea: “Contro di me macchina del fango, mi dimetto per rispetto dell’Ateneo”. Intanto il rettore Cuzzocrea ha inviato una lunga lettera indirizzata alla comunità accademica di Messina, nella quale ha annunciato di dimettersi per preservare l’immagine dell’Ateneo peloritano. Riportiamo di seguito i punti salienti della missiva, che può essere letta per intero cliccando qui: “Rivendico la mia scelta in questi anni di non aver mai fatto clamore mediatico per difendermi dai tanti e immotivati attacchi restando con fermezza nel solco dei rapporti istituzionali ed evitando di farmi trascinare, e trascinare l’Ateneo, nella macchina del fango come auspicato sin dal principio da qualcuno. Non posso consentire che qualcuno continuamente metta in discussione ciò che a tutti è evidente: il nostro Ateneo è cresciuto negli ultimi sei anni anche e soprattutto grazie a tutti coloro che ci hanno creduto e non si sono mai risparmiati. L’orgoglio, l’unione di intenti, il senso di appartenenza hanno raggiunto, a mio avviso, l’apice nel periodo dell’emergenza Covid. Mi auguro che ognuno di voi ritrovi lo stesso spirito e continui ad alimentare il senso di appartenenza e lo spirito di servizio.
“Auspico che il nuovo Rettore e la nuova Governance siano in grado di migliorare quanto già fatto e proporre ulteriori e nuove iniziative. Per i motivi sopra esposti, sereno e consapevole del mio operato, nel rispetto dell’Istituzione, ma soprattutto nel rispetto del lavoro svolto dal personale che, a diverso titolo, ha contribuito alla crescita del nostro Ateneo, e ancor di più, nel rispetto di ognuno di voi e al fine di garantirvi quel clima sereno e accogliente secondo me indispensabile, ritengo opportuno rassegnare le mie dimissioni, che formalizzerò nei modi previsti dalle attuali norme che regolano il funzionamento delle nostre Università. Scelta che deriva unicamente dal profondo rispetto che nutro per le istituzioni e per il sistema universitario italiano che ho l’onore di rappresentare e per ciascuno di voi, per la mia famiglia e per me stesso”.
Una tale vicenda potrebbe avere non poche conseguenze sulla campagna elettorale in corso, che attualmente vede la professoressa Giovanna Spatari, prorettrice dell’Università di Messina vicina al rettore Cuzzocrea, e il professor Michele Limosani, direttore del Dipartimento di Economia in sintonia con l’ex rettore Pietro Navarra, contendersi la carica di Magnifico Rettore per il prossimo sessennio.