Anche i consumatori si costituiscono nella class action contro alcune pratiche scorrette poste in essere da Ryanair. Nei giorni scorsi infatti l’avvocato messinese Lidia Dimasi ha presentato per conto di Adiconsum nella causa civile di Fiavet (Federazione italiana associazioni imprese viaggi e turismo) contro Ryanair in corso al Tribunale di Milano.
La Fiavet si è rivolta al Tribunale nel giugno scorso chiedendo l’accertamento in giudizio e la condanna della compagnia aerea al risarcimento dei danni per concorrenza sleale, abuso di posizione dominante e pubblicità ingannevole. Una class action delle agenzie di viaggio scaturita da una serie di azioni di Ryanair volte a indurre i viaggiatori ad acquistare biglietti esclusivamente dal sito e dall’app del vettore.
In particolare dal 17 aprile 2023 nella sezione del sito ufficiale di Ryanair dedicata agli acquisti intermediati dagli agenti di viaggio è apparso un annuncio che nei fatti scoraggia (quando non “terrorizza”) i passeggeri dall’acquistare i biglietti in agenzia.
Nel testo si legge: “Se una prenotazione sembra essere stata effettuata tramite un agente di viaggio terzo, che non ha alcun rapporto commerciale con Ryanair, la prenotazione può essere bloccata. Poiché gli agenti di viaggio terzi, spesso non forniscono a Ryanair l’indirizzo e-mail ed i dettagli di pagamento correttidel passeggero, prima che possa gestire la prenotazione e il check-in online, dobbiamo verificarne l’identità”.
La verifica può avvenire in due diversi modi, uno più rapido (tempo richiesto 2 minuti) tramite riconoscimento facciale e al costo di 0,59 cent, ed uno, definito standard che richiede la firma del passeggero ed un tempo massimo di 7 giorni.
Chi non si avvale di nessuna delle due opzioni deve recarsi presso la biglietteria Ryanair fino a 60 minuti prima della partenza e pagare un supplemento per il check-in in aeroporto.
Molte agenzie hanno inoltre segnalato il blocco del proprio account di prenotazioni da parte di Ryanair nonché la ricezione di messaggi da inoltrare al passeggero con i quali si annuncia che la compagnia “ha bloccato la prenotazione”. Il messaggio si conclude con un esplicito invito: “Assicurati di prenotare solo voli e servizi Ryanair, direttamente su Ryanair.com o sull’app Ryanair. Prenotando direttamente con Ryanair, troverai sempre il prezzo più basso per i voli e i prodotti Ryanair, e il miglior servizio”.
Le conseguenze di queste azioni hanno reso difficoltosa quando non impedita la prenotazione dei voli da parte delle agenzie, allontanando i clienti con comportamenti indicativi di concorrenza sleale ed abuso di posizione dominante là dove ad esempio Ryanair non soltanto consiglia gli acquirenti di usare esclusivamente il sito ma fornisce anche una serie di servizi aggiuntivi (ad esempio hotel, taxi, auto a noleggio).
“Tutte queste condotte – scrive l’avvocato di Adiconsum Lidia Dimasi – sono illegittime e adottate in palese dispregio della normativa del Codice del Consumo. Le comunicazioni ingannevoli e fuorvianti di Ryanair integrano gli estremi delle pratiche commerciali scorrette e ingannevoli a totale discapito dei consumatori”
La procedura adottata dalla compagnia aerea da aprile 2023 infatti “preannuncia” disservizi e maggiori oneri a carico del consumatore. Nell’invitare il passeggero ad acquistare direttamente sul sito di Ryanair o tramite App, si altera il processo decisionale del consumatore non più “libero” ma indotto ad assumere decisioni commerciali che non avrebbe preso in mancanza dell’indebita pressione esercitata dalla compagnia.
“Non dimentichiamo che nella maggior parte dei casi il consumatore che si rivolge in agenzia lo fa perché non vuole o non può farlo personalmente o affida all’agente di viaggio l’acquisto di un pacchetto – prosegue Lidia Dimasi – Invece Ryanair con tali condotte fa in modo di boicottare le agenzie e il viaggiatore non è più libero di scegliere di rivolgersi all’intermediario. Qualora lo facesse infatti si vedrebbe esposto a maggiori onori sia in termini di adempimenti richiesti come le verifiche d’identità che di costi aggiuntivi da sostenere”.
La legale di Adiconsum ricorda poi che il 14 settembre l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, in seguito a numerose segnalazioni ha avviato un’ istruttoria nei confronti di Ryanair per accertare l’esistenza di violazioni della concorrenza e abuso di posizione dominante proprio per queste condotte poste all’attenzione del Tribunale civile di Milano.
Ci sono poi altri aspetti preoccupanti che riguardano il procedimento di verifica rapida della prenotazione acquistata da agenzia di viaggio. La procedura infatti avviene tramite riconoscimento facciale con modalità impropria, invasiva e che viola il diritto dei viaggiatori alla protezione dei dati. Il processo di verifica rapida con riconoscimento facciale inoltre è stato esternalizzato alla società GetID.
“Questo significa che i viaggiatori si trovano ad “affidare” i loro dati sensibili ad un’azienda sconosciuta – conclude Lidia Dimasi – con la quale non hanno mai avuto alcun contatto con violazione del diritto alla privacy e delle norme espressamente previste dal Regolamento Europeo per la protezione dei dati. Ci chiediamo come possa essere considerato da Ryanair consenso libero e informato al trattamento di dati supersensibili come quelli biometrici quello di un passeggero che pur di non perdere un volo viene costretto alla verifica d’identità con tali modalità. Anche sotto tale profilo la condotta di Ryanair va censurata”.