Il Comitato nopontista Invece del Ponte risponde alle recenti dichiarazioni del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini, secondo cui sarebbero ormai disponibili le necessarie coperture economiche per realizzare il Ponte sullo Stretto di Messina.
“Bisogna pur dirlo: “Il ministro è nudo”! Al più, una foglia di fico. Contrariamente a quanto affermato dal Governo i soldi per il ponte sullo Stretto di Messina non ci sono, sono pochi; briciole per iniziare a giocare. Invece dei 2 miliardi promessi per il 2024, non più di un quarto (500 milioni), così, giusto per assumere un po’ di gente e pagare i privati. Poi, una rateizzazione in 15 anni (sic), fino al 2038 (ma non era stato giurato di completare tutto in 6 anni?). E Salvini dice: “Ora avremo interlocuzioni con la BEI”. Dunque la “copertura finanziaria” non c’è, i soldi non sono sufficienti, e devono essere chiesti in prestito agli investitori. Ma la BEI ha già detto a marzo che i finanziamenti non sono garantiti, chiarendo che, prima di ogni cosa, dovrà valutare dopo avere esaminato il progetto esecutivo e la conclusione della VIA. Commenta dunque il Sole24Ore: “Tra la vittoria della battaglia per i primi finanziamenti e la guerra per il reperimento dei 12 miliardi, ce ne corre”. E per giunta, le insufficienti risorse effettivamente stanziate contraddicono la grancassa propagandistica secondo cui il ponte avrebbe fatto decollare gli investimenti infrastrutturali al Sud. Falso: nella legge di bilancio il ponte sullo Stretto sottrae (anziché trainare) risorse allo sviluppo del Sud, della Sicilia, della Calabria. Attinge infatti al Fondo di Sviluppo e Coesione, sottraendo risorse ad altre opere di vitale importanza e immediato impatto. Lo stesso accade in Sicilia, dove Schifani promette che oltre al miliardo FSC si aggiungeranno 200 milioni già destinati a opere progettate e finanziate. Avevamo pensato ad un bluff, è molto peggio: stanno barando”.