Una votazione bulgara del Consiglio camerale ripristina le indennità di carica alla Camera di Commercio di Messina. Solo un voto contrario, quello del sindacalista della Uil, Ivan Tripodi, e un astenuto.
Il presidente Ivo Blandina percepirà 40mila euro, il suo vice Alberto Palella 6mila e una “mancetta” da 1.500 euro all’anno ai componenti del consiglio camerale, mentre 4mila vanno ai componenti della giunta. Insorge Ivan Tripodi, segretario generale della Uil di Messina, oltre che componente del consiglio.
“Il Consiglio della Camera di commercio di Messina nella seduta del 3 novembre, su proposta del presidente Ivo Blandina, ha approvato con 13 voti a favore, 1 astenuto e 1 voto contrario, quello del sottoscritto, (4 gli assenti), la corresponsione e il pagamento degli emolumenti a favore degli organi camerali: si tratta di una misura ex novo poiché da moltissimi anni tutti i ruoli di guida e gestione politica dell’Ente erano svolti a titolo totalmente gratuito. In dettaglio è stato deliberato che il presidente Blandina percepirà un’indennità annuale pari a euro 40.000,00 che, quindi, avendo valore retroattivo dall’inizio del mandato, nel corso del quinquennio ammonterà ad un importo complessivo di 200.000,00 euro. Inoltre, al vicepresidente andranno 6.000 euro l’anno, ai componenti della giunta 4.000 euro annuali e ai consiglieri 1.500 euro l’anno. Ho espresso, con motivata e responsabile convinzione, il voto contrario a tutta quest’operazione poiché la ritengo profondamente sbagliata e totalmente inaccettabile. Non si tratta di banale o gratuita demagogia che, fra l’altro, troverebbe facile consenso e forte condivisione nell’opinione pubblica, ma è una serena e responsabile valutazione fondata su concrete questioni di merito, suffragate giuridicamente e frutto di un approfondito confronto con esimi giuristi” lo ha dichiarato Ivan Tripodi, Consigliere della Camera di commercio e segretario generale della Uil Messina.
“In tal senso, da un lato vi sono evidenti ragioni di opportunità che, in una fase di gravissima crisi che colpisce i lavoratori e le tantissime aziende iscritte alla Camera di commercio messinese, avrebbero ampiamente consigliato il rinvio o, meglio, il ritiro di tale inappropriato atto deliberativo che non può trovare la banale giustificazione di essere un “atto dovuto”, dall’altro, contestualmente, vi sono, soprattutto, fondate perplessità giuridiche riguardo l’applicazione del decreto del 13 marzo 2023 emesso dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy su cui si basa la decisione assunta dalla Camera di commercio. Infatti, il titolo del decreto in questione dice, testualmente, che si tratta di emolumenti “nei limiti delle risorse disponibili”. Ma, soprattutto, all’art. 3 comma 6, il citato decreto, recita, ancora testualmente, che il provvedimento di determinazione della spesa per le indennità è “adottato nel rispetto del principio di equilibrio di bilancio”. Quindi, nel decreto è letteralmente “scolpito” che la corresponsione dell’indennità a favore del Presidente e degli altri organi della Camera di commercio di Messina è strettamente legata ed inscindibilmente connessa allo stato di salute finanziario dell’Ente. Orbene, la Camera di commercio di Messina, come ampiamente certificato dal bilancio consuntivo dell’anno 2022 approvato nei mesi scorsi, è, incontrovertibilmente, in disavanzo economico-finanziario. Ammonta, infatti a ben 88.000 euro il disavanzo dell’Ente camerale” ha proseguito Tripodi.
“Pertanto, la cieca forzatura voluta dal presidente Blandina, finalizzata a deliberare il riconoscimento degli emolumenti, è assolutamente irrazionale e, conseguentemente, manifesta serissimi problemi di natura giuridica e contabile. In tal senso, auspichiamo che il buon senso prevalga e, onde evitare ulteriori complicazioni, che il presidente Blandina decida, in autotutela, il ritiro della delibera che, nell’arco del mandato, gli assegna la lauta indennità di 200.000 euro. Infine, per quanto ovvio, faccio presente che rinuncio sin d’ora ad ogni eventuale accredito di emolumenti previsti per il ruolo consiliare ricoperto” ha così concluso Ivan Tripodi.