L’elezione dei due nuovi vicepresidenti del Consiglio Comunale (si veda qui), Mirko Cantello e il vicario Giandomenico La Fauci, andati al centrodestra, accende le polemiche tra maggioranza a sostegno del sindaco Federico Basile ed opposizioni. Arrivano infatti le reazioni della Lega, di Cateno De Luca, di Francesco Cipolla e di Fratelli d’Italia. Soprattutto, è scontro tra leghisti e deluchiani. Questo perché la ormai ex maggioranza deluchiana ha, di fatto, perso i numeri in Consiglio Comunale, mentre le opposizioni, con il centrodestra e la Lega a giocare il ruolo più determinante, sono ormai la vera maggioranza consiliare.
Così esordisce la Lega in una sua nota, esultando per il risultato ottenuto: “Con la votazione è emersa tutta la fragilità dell’amministrazione Basile – dichiarano i cinque consiglieri (Cantello, Centofanti, Restuccia, Rotondo e Villari), che attaccano non soltanto il sindaco ma anche l’ex primo cittadino Cateno De Luca e tutto il movimento Sud chiama Nord -. Le forze di opposizione, con grande senso di responsabilità, hanno ritenuto di attribuire questi ruoli a consiglieri delle compagini con più peso politico nello scacchiere di Palazzo Zanca. Dopo la disfatta in Brianza, il movimento che fa capo a Cateno De Luca in consiglio comunale dimostra che non ha più i numeri per governare, perdendo consensi, deputati, senatori, e consiglieri. Ed è il presagio di ulteriori sconfitte alle future competizioni elettorali”.
L’indebolimento della compagine deluchiana, per la Lega, passa “dall’abbandono dei tre consiglieri Cantello, Rotondo e Restuccia”, che “ha aperto una falla che difficilmente verrà arginata. La maggioranza non ce la fa: non ha più i numeri, men che meno le idee… Eppure continua a gestire i lavori istituzionali come se ne avessero ancora la forza numerica”. E criticano anche l’atteggiamento dei consiglieri della ex maggioranza, che hanno preso tempo: “È andata di scena l’ennesima tragica commedia. Lavori prolungati oltre l’una di notte, senza una reale motivazione. Il motivo? Il timore di non raccattare sufficienti consiglieri di maggioranza per votare il loro candidato. Ma l’arroganza di questa maggioranza, sempre più in difficoltà, non ha più limiti e tutto questo va a discapito della città”.
La Lega si candida cosi alla guida del discorso politico cittadino e parla ai messinesi:
“Messina ha bisogno di questa autorevolezza nelle scelte strategiche, dove il confronto e l’atteggiamento responsabile dovrebbero essere costanti nella buona azione di governo. Siamo convinti che l’elezione di ieri sera rappresenti un forte segnale di adesione, da parte del Consiglio, a quei principi di condivisione delle scelte politiche nell’unico interesse della Città, lasciando da parte interessi particolari e divisioni che non interessano alla popolazione. La Lega cerca una ricucitura sociale, civica e politica della città e oggi vogliamo leggere questa elezione come la condivisione di questo obiettivo da parte della maggioranza dei consiglieri comunali”.
Anche il consigliere Francesco Cipolla, eletto nelle liste a sostegno di Basile, ha criticato duramente i consiglieri del centrodestra.
“I giochi di palazzo non ci spaventano, anzi confermano la bontà del nostro operato e la nostra vicinanza alla città e ai cittadini. Chi oggi esulta dovrebbe ricordarsi da dove è partito.” E attacca Mirko Cantello, “ex deluchiano oggi transitato ufficialmente alla Lega, con la cui lista era stato eletto per un mero “prestito” in campagna elettorale”, e Giandomenico La Fauci, definito”vicino da sempre a Genovese”.
“I consiglieri che oggi esultano e parlano di fallimento della maggioranza dovrebbero tenere ben presente da dove sono partiti, quale è stato il loro bagaglio personale di voti e soprattutto a chi gli elettori hanno davvero accordato la loro fiducia nell’urna – afferma Cipolla – Certo, all’indomani del voto, una riflessione si impone. Se i conti non tornano, e di fatto non tornano, bisogna fare autocritica e comprendere le ragioni di ciò che sta accadendo. Chi in segreto ha ritenuto di non sposare il progetto della maggioranza dovrebbe oggi uscire allo scoperto e chiarire la sua posizione. Non abbiamo bisogno di franchi tiratori ma di politici seri che una volta sposato un progetto e stretto un patto con i propri elettori lo rispettano e lo onorano per il bene della città. Quello che è successo in aula – prosegue Cipolla – è il frutto di giochi di potere volti solo a colpire Cateno De Luca. E’ il frutto di una politica totalmente avulsa dai bisogni della città che non ha alcun progetto e che ancora una volta si mostra lontana dal territorio.”
“Oggi – conclude Cipolla – siamo più forti che mai. La città e cittadini apprezzano gli sforzi di questa amministrazione e della sua maggioranza in consiglio. Chi pensa di fermarci si sbaglia di grosso.”
Una riflessione viene fatta anche dal gruppo di Fratelli d’Italia, che chiede una valutazione consiliare in vista delle prossime importanti votazioni.
“L’elezione delle due vicepresidenze della scorsa notte assegnate con i voti dell’opposizione non può non presupporre una verifica politica e di una agibilità d’Aula da parte di tutti i gruppi consiliari!”. Esordiscono con una posizione perentoria i consiglieri comunali di Fratelli d’Italia Libero Gioveni, Pasquale Currò e Dario Carbone che nel prendere atto di questa nuova (e adesso ufficiale) geografia politica del Civico Consesso, ritengono quanto meno opportuna una prima valutazione delle dinamiche d’Aula.
“Ricordiamo – evidenzia il capogruppo Gioveni insieme ai colleghi Carbone e Currò – che a breve giungeranno all’attenzione del Consiglio Comunale alcuni atti importanti, sia per la vita finanziaria dell’Ente, sia per l’implementazione di nuovi servizi da affidare alle società partecipate”.
“Oltre al Bilancio Consuntivo 2022 per il quale è già stato nominato un Commissario ad acta da parte della Regione – proseguono i tre consiglieri – arriveranno in Consiglio Comunale anche delle delibere relative ai nuovi contratti di servizio come quello certamente importante di MessinaServizi. Per non parlare poi delle Variazioni di Bilancio che come sempre giungeranno entro fine anno per “sistemare”, su richiesta dei Dirigenti, alcuni capitoli in entrata ed uscita. Non occorre poi chissà quale lungimiranza politica per capire – insistono gli esponenti di FdI – che anche le Commissioni consiliari guidate da presidenti eletti a inizio mandato con la forza dei numeri, potrebbero non avere più la fiducia dei Commissari, ivi compresa la presidenza della Commissione Ponte in fase di stesura. Ricordiamo altresì che il nostro partito – ci tiene a precisare il capogruppo Gioveni – nonostante sia stato quello più votato alle ultime Amministrative, non ha preteso alcuna carica all’interno dell’ufficio di presidenza, facendo un passo indietro con l’obiettivo primario di trovare la convergenza su dei nomi condivisi.
“Sarebbe pertanto auspicabile – concludono Gioveni, Carbone e Currò – prima di procedere all’esame delle prossime importanti proposte di delibera, che ogni gruppo consiliare possa rappresentare le proprie valutazioni in una conferenza dei capigruppo che possa sancire le modalità di proseguio dei lavori d’Aula, sia nella loro forma che nella loro sostanza”.
Michele Bruno.