Ancora polemiche sulla nomina del nuovo comandante della Municipale di Messina. A dare fuoco alle polveri sono i vice presidenti del Consiglio comunale con una nota “esplosiva”. Cantello e La Fauci puntano l’indice contro il sindaco Basile e lo mettono in guardia.
+«Le vicende riguardanti il ruolo di comandante della Polizia Municipale di Messina stanno, ormai, prendendo i contorni del grottesco. Nelle settimane scorse avevamo presentato due diverse interrogazioni per chiedere all’amministrazione le motivazioni della mancata riconferma – pur temporanea – di Stefano Blasco. Non eravamo, infatti, pienamente convinti dalle dichiarazioni pubbliche espresse sul tema. Inspiegabilmente, e con una precisa mancanza di educazione politica, l’amministrazione non ha degnato alcuno di una risposta. Un muro di silenzio del tutto insopportabile.
Il sindaco Basile, però, sulla vicenda è tornato ospite di un talk politico. In quella circostanza, il primo cittadino, ha apertamente parlato di una convenzione della durata di 36 mesi – fino al termine del suo mandato da sindaco – per la copertura del ruolo in attesa dell’obbligato concorso pubblico che darà un nuovo – non più temporaneo – comandante alla Polizia Municipale della città di Messina.
Le parole vanno sempre soppesate e calibrate, soprattutto quando si parla esplicitamente della durata di un incarico. Nei giorni scorsi, però, la nostra città ha visto la nomina di un nuovo comandante con un accordo della durata iniziale – si noti bene la specifica – di 6 mesi: Maurizio Cannavò.
Peccato, però, che il dott. Cannavò sia già impegnato nel medesimo ruolo nella città di Ragusa. L’accordo, si legge nel documento tra i due Comuni, prevede l’impegno lavorativo a Messina per cinque alla settimana con garanzia di almeno un giorno impegnato nello svolgimento del proprio ruolo a Ragusa, anche per via telematica.
Da contestare, intanto, c’è la durata che non ha valore di 36 mesi assicurati come il sindaco Basile aveva dichiarato, in più Cannavò dovrà, comunque, svolgere le sue mansioni anche in un altro Comune. Evidente che l’impegno nella città di Ragusa non sia gravoso dal punto di vista temporale, ma per quale motivo l’amministrazione comunale di Messina ha tanto insistito per poter nominare una figura che non può svolgere in toto il suo incarico nella nostra città?
Domanda lecita, a cui ne possono far seguito altre. Per esempio, preso atto della mancata riconferma di Stefano Blasco, perché Giovanni Giardina è stato nominato comandante facente funzione svolgendo, quindi, il doppio incarico dato che è anche il comandante del Corpo di Polizia della città metropolitana?
Pare chiaro, quindi, quanto questa amministrazione – e in particolar modo il leader politico Cateno De Luca – siano avvezzi al non voler “collaborare” con personale non scelto direttamente da loro. In barba, però, alla condotta morale che richiederebbe una trasparenza cristallina in circostanze del genere. Cannavò, infatti, non è stato nominato tramite il famoso concorso pubblico – che chissà quando avverrà -, ma in maniera diretta dal Comune di Messina stesso.
Riteniamo, in conclusione, che tali modalità non siano adeguate al tipo di situazione e che parecchie incongruenze di tipo politico e amministrativo vadano chiarite in tempi brevissimi».
Lo dichiarano in una nota congiunta il vice presidente vicario del Consiglio comunale Mirko Cantello (Lega) e il vice presidente supplente Giandomenico La Fauci (Ora Sicilia).