È andato in scena quest’oggi lo sciopero indetto dai sindacati Nursind, Fp Cgil, Uil Fpl, Fials, Nursing Up e Usb, con alta adesione dei lavoratori di tutte le categorie, per protestare contro il mancato innalzamento del tetto di spesa del Policlinico G. Martino, nonostante le infinite proteste cui si è assistito recentemente.
Aumentare il tetto di spesa, nelle richieste dei rappresentanti dei lavoratori, è legato alla necessità di stabilizzare i precari della struttura ed assumere nuovo personale. Il servizio risente delle carenze registrate e sono tanti I disservizi denunciati dai sindacalisti.
Una situazione che si era già presentata molto simile a Marzo, quando poi il Governo regionale aveva destinato le somme necessarie alle stabilizzazioni.
Questo denuncia ad esempio Rosa Lisitano, coordinatrice nazionale sanità di Usb: “il personale si sta sacrificando sobbarcandosi più lavoro per sopperire al mancato rinnovo dei contratti e alle mancate stabilizzazioni, che mettono a rischio la qualità del servizio. Non ci sono abbastanza infermieri e personale di supporto, ci sono 17 posti letto in un’unità con una sola infermiera senza personale si supporto”.
Massimo Latella segretario aziendale di Nursind spiega che “tutto ciò significa per il personale infermieristico la realtà di essere quotidianamente denansionati, svolgendo funzioni che non competono ad esso ma al personale di supporto oss, come occuparsi dell’igiene personale dei pazienti o rispondere al citofono”.
Domenico La Rocca, segretario generale di Fials Messina, aggiunge che “la situazione rischia di bloccare tutto il comparto dedito alle sale operatorie e agli interventi”.
Per Livio Andronico, segretario di Uil Fpl, “è necessario che il Governo regionale intervenga subito innalzando il tetto di spesa, dando risposte al personale a tempo determinato del comparto sanitario e dirigenziale, assicurando i necessari livelli occupazionali e quelli essenziali di assistenza. È un Governo che opera senza nocchiero, in grande tempesta”.
In una nota congiunta precedente allo sciopero si chiariva che settori cruciali come l’Oncologia Medica, la Geriatria e molte altre specialità rischiano di subire conseguenze drammatiche, con potenziali chiusure di reparti e perdita di servizi fondamentali. Una situazione di piena crisi.
Non ha aderito invece allo sciopero odierno, ma ha organizzato un’assemblea a parte Cisl Fp, presso il padiglione NI, a cui hanno preso parte infermieri, tecnici, personale oss, ausiliari e medici EP. Intento dell’iniziativa ascoltare direttamente i lavoratori e avere il consenso della base affinché non si vada allo sciopero ignari, ma come conseguenza di una scelta democratica e condivisa.
“La Cisl Fp ritiene – spiegano il segretario generale Giovanna Bicchieri, il responsabile dipartimento AOU policlinico Salvatore Feliciotto, e Cristina Saccà, giovane sindacalista della Federazione – che le motivazioni dello sciopero debbano comprendere molteplici criticità, in primis la stabilizzazione dei precari, la proroga dei contratti degli infermieri e di tutti i professionisti in scadenza, le problematiche relative ai turni, le reperibilità spesso oltre il limite previsto dalla norma, la mancanza di personale oss che riduce al demansionamento i professionisti della salute, il riconoscimento del buono pasto sui tre turni, il riconoscimento degli arretrati relativi alle festività infrasettimanali, la Peo (Dep), le progressioni verticali anche nell’area di elevata qualificazione professionale totalmente dimenticata in tutte le aziende sanitarie della provincia di Messina e tutte le criticità che emergeranno dal contributo delle lavoratrici e dei lavoratori.
“Vogliamo cambiare direttrice al Policlinico universitario di Messina, – aggiunge Bicchieri – partire dalla base e dalle sue criticità, promuovendo azioni sindacali tese a garantire tutele ai dipendenti. Ciò che è stato fatto fino ad ora non ci soddisfa e da quanto ci viene segnalato non soddisfa neanche i lavoratori. Infatti i lavoratori del policlinico sono gli unici a non percepire una fascia da ben cinque anni. E’ ora che i lavoratori escano da questo impasse e comincino a ottenere risultati.”
Michele Bruno.