Il consigliere comunale Libero Gioveni, capogruppo di fratelli d’Italia, interviene dopo l’incontro che l’azienda Messina social city ha avuto la scorsa settimana con il sindaco Federico Basile, facendo seguito anche al primo confronto in Commissione del 5 settembre 2023 “che aveva gettato le basi per questo nuovo percorso”.
“Urge un nuovo confronto in Commissione servizi sociali – esordisce Gioveni – sia per percorrere la strada della ricontrattualizzazione del personale della Messina social city, sia per fare chiarezza sulla possibilità di stabilizzazione per quei lavoratori che abbiano superato i 24 mesi di servizio”.
“Continuo a ribadire che non si può lasciare a metà un ottimo lavoro avviato nel 2018 con l’introduzione della gestione diretta dei servizi sociali e la nascita della Messina social city – evidenzia convinto Gioveni – per cui non può non rappresentare un neo il fatto che il personale risulti ancora assunto col contratto delle cooperative, che volente o nolente fa spesso emergere delle discrasie o disparità fra gli stessi dipendenti in relazione al numero di ore lavorate e ai servizi da garantire”.
“La mia preoccupazione – insiste il consigliere – più che essere dettata dalla ovvia necessità di dare dignità a tutti i lavoratori della Messina social city, scaturisce soprattutto dalle refluenze negative che il legittimo malessere del personale potrebbe anche inconsciamente generare sui delicati servizi rivolti ai soggetti fragili”.
“Così come risulta al momento inspiegabile – aggiunge l’esponente di FdI – il fatto che, a differenza delle ultime procedure di stabilizzazione poste in essere nei confronti di chi aveva superato i 24 mesi di servizio, per altri che si ritrovano nella medesima condizione non sembra essere previsto al momento lo stesso trattamento”.
“Mi auguro pertanto – conclude Gioveni – che a breve Amministrazione e CdA della Messina social city possano finalmente avviare l’iter amministrativo che porti il personale dell’azienda a firmare il contratto degli enti locali abbandonando definitivamente gli ultimi strascichi del sistema cooperativistico in cui per decenni è stato coinvolto”.