Il prof. Michele Limosani, direttore del Dipartimento di Economia e candidato alla carica di rettore in occasione delle ultime elezioni dell’Università di Messina, vinte poi dalla professoressa Giovanna Spatari, interviene con una nuova riflessione alla luce delle ultime dichiarazioni fatte e decisioni prese dalla rettrice. Mostrandosi soddisfatto al riguardo, l’economista messinese ha dichiarato che lui e i colleghi che lo hanno supportato saranno al fianco della rettrice per il rilancio dell’Ateneo peloritano.
“Cari e care tutti, – si legge nella lettera del prof. Limosani – vorrei condividere con voi alcune riflessioni sull’inaugurazione dell’Anno Accademico e su alcune recenti decisioni del governo di Ateneo. Innanzitutto, il discorso della Rettrice, professoressa Giovanna Spatari – a mio avviso – ha toccato alcuni punti fondamentali. L’invito alla coesione e alla collaborazione rappresenta una filosofia di gestione rispetto alla quale la professoressa Spatari, per quanto mi riguarda, troverà sempre porte aperte.
“La Rettrice, poi, ha parlato della necessità di tutelare l’immagine dell’Ateneo (importante, in tal senso, anche la testimonianza del rappresentante degli studenti) e ha citato il monitoraggio delle procedure di spesa. Su questo tema, esprimo apprezzamento per l’iniziativa della professoressa Giovanna Spatari intesa a revocare la ratifica dei decreti di spesa deliberati dal Dipartimento di Chi.Bio.Far.Am. Vi è bisogno di discernimento e cautela laddove procedure e prassi si sono rivelate fragili nell’assicurare trasparenza. Rammento, anche prescindendo dall’inchiesta esterna, che siamo ancora in attesa degli esiti della indagine interna.
“Con il mio intervento voglio esprimere non solo un plauso, ma anche confermare che, anche su questa linea, la professoressa Spatari e tutto il gruppo di governo potranno contare sul mio personale appoggio e su quello di tanti altri colleghi, con cui mi sono confrontato in questi giorni. Colleghi i quali hanno sostenuto una posizione in antitesi rispetto a quella dell’amministrazione precedente e, comunque, hanno sempre improntato la loro condotta alla misura, alla coerenza, al rispetto delle regole e che hanno voluto pubblicamente esporsi per attestare come i primi anticorpi per contrastare comportamenti arditi, o comunque non etici, siano rappresentati proprio dalle persone, dai componenti di questa comunità accademica.
“L’indirizzo scelto dalla Rettrice – ne sono certo – potrà trovare ulteriore impulso attraverso una condivisione in Senato Accademico. Penso che proprio questo sia un passo avanti da compiere: un pieno coinvolgimento degli organi collegiali che erano stati relegati a spalto per assistere ad un dirigismo insopportabile. Affinché il vertice dell’Ateneo diventi ancor di più consapevole della voglia di riscatto di un’intera comunità occorre fare tornare centrali gli organismi deputati ad approvare tanto gli indirizzi strategici quanto le politiche d’Ateneo. Il ruolo statutario (formale e sostanziale) degli organi collegiali è una parte fondamentale del percorso che la professoressa Spatari dovrà interpretare. Su questo versante ci troverà al suo fianco.
“Nella riflessione pubblica e mediatica, infine, si sta affermando l’idea di una pax all’interno dell’Università di Messina. La mia interpretazione e lo spirito che ha ispirato questa nota vanno oltre. L’Ateneo sta recuperando, e deve continuare a recuperare, una vision condivisa che, pur nel pieno rispetto della diversità di opinioni e nell’assoluta legittimazione del dibattito, non può non essere ispirata ai princìpi che cerchiamo di trasmettere agli studenti: trasparenza, meritocrazia, rispetto delle regole e delle persone e di qualsiasi forma di diversità. La pax implica l’esistenza di nemici, ma tale termine non può esistere in una comunità con un obiettivo comune, quello connesso allo sviluppo e alla necessità di rivestire un ruolo di riferimento nell’accademia e per tutto il territorio”.