Prezzi pressoché stabili a Messina, sia rispetto al mese precedente che a un anno fa. È questa la fotografia scattata dall’ufficio statistico del Comune relativamente all’andamento dell’inflazione a Messina. In città, in particolare, nel mese di febbraio 2024 si registra un incremento tendenziale del +0,1% e congiunturale del +0,1% dell’indice dei prezzi al consumo.
Gli indici dei prezzi al consumo di febbraio 2024 sono stati elaborati tenendo conto di una progressiva riduzione della gravità dell’emergenza sanitaria causata dal Covid-19 e di riapertura di buona parte delle attività commerciali di offerta di beni e servizi di consumo. Pur rimanendo sopra la norma, il numero di mancate rilevazioni è quindi diminuito.
L’impianto dell’indagine sui prezzi al consumo, basato sull’utilizzo di una pluralità di canali per l’acquisizione dei dati, ha consentito di ridurre gli effetti negativi dell’elevato numero di mancate rilevazioni sulla qualità delle misurazioni della dinamica dei prezzi al consumo. Come ricordato nella nota metodologica dell’Istat, gli indici ai diversi livelli di aggregazione, sia nazionali che locali, che hanno avuto una quota di imputazioni superiore al 50% (in termini di prezzi mancanti e/o di peso), sono segnalati mediante l’utilizzo del flag “i” (dato imputato). Nella città di Messina nel mese di febbraio 2024 si registra un incremento tendenziale del +0,1% e congiunturale del +0,1% dell’indice dei prezzi al consumo. Crescono tendenzialmente rispetto all’anno precedente prodotti alimentari e bevande analcoliche (+3,4%), bevande alcoliche e tabacchi (3%), abbigliamento e calzature (3,7%), mobili, articoli e servizi per la casa (+0,7%), servizi sanitari e spese per la salute (+0,4%), trasporti (+1%), ricreazione, spettacoli e cultura (+0,9%), istruzione (+0,9%), servizi ricettivi e ristorazione (+4,2%) e altri beni e servizi (+3,3%). Decrescono tendenzialmente rispetto all’anno precedente abitazione, acqua, elettricità e combustibili (-15,2%) e comunicazioni (-4,2%). È quanto emerso nel corso della riunione della commissione comunale di controllo prezzi, presieduta dall’assessore con delega ai Servizi al cittadino Massimiliano Minutoli.
La nota offre una sintetica analisi dei fattori che hanno contribuito a determinare le dinamiche di prezzo più marcate dei beni e servizi a rilevazione centralizzata nel mese di febbraio 2024:
Energia elettrica e gas di rete: a febbraio si rileva una diminuzione congiunturale delle tariffe dell’energia elettrica nel mercato libero (-4,5%; -40,6% il tendenziale). Diminuiscono, in termini congiunturali, anche il gas di città e il gas naturale del mercato libero (-6,2%; -32,3% il tendenziale) e del mercato tutelato (-3,8%; +28,6% il tendenziale).
Servizi di telefonia e di comunicazione: si riscontra un incremento congiunturale del servizio di telefonia a banda larga (+1,6%; +3,4% il tendenziale), dovuto all’aumento di una quota delle tariffe da parte di alcuni operatori.
Servizi di trasporto: nel trasporto aereo si registrano incrementi congiunturali generalizzati. Il maggiore aumento si riscontra nei voli nazionali (+8,7%; +13,1% il tendenziale), seguiti, con valori decisamente più contenuti, da quelli europei (+1,1%; +5,7% il tendenziale) e, infine, da quelli intercontinentali (+0,1%; -6,2% il tendenziale). L’aumento dei voli nazionali è dovuto sia ai vettori tradizionali sia soprattutto a quelli low cost, quello dei voli europei dipende interamente dai tradizionali; infine il lieve aumento dei voli intercontinentali è sintesi di variazioni di segno opposto delle diverse direttrici di traffico. Si registra, inoltre, una diminuzione dei prezzi del trasporto marittimo (-2,1%; +0,6% il tendenziale), dovuta esclusivamente alle destinazioni verso l’interno, in particolare verso le isole maggiori. Diminuiscono, infine, i trasporti ferroviari nazionali (-3,4%; +5,7% il tendenziale), a causa della maggiore disponibilità di offerte commerciali per i servizi alta velocità, intercity e intercity notte, a fronte di un lieve aumento dei trasporti ferroviari regionali (+0,1%; +6,3% il tendenziale), a causa degli aumenti di listino registrati in due regioni.
Attività turistiche e ricreative: in termini congiunturali, i pacchetti vacanza aumentano sia a livello nazionale (+2,7%; +8,7% il tendenziale) sia, in modo lieve, a livello internazionale (+0,1%; -4,4% il tendenziale). L’aumento dei pacchetti vacanza nazionali dipende principalmente dai segmenti montagna e benessere, quest’ultimo finalizzato ai trattamenti di cura del corpo. Sempre in termini congiunturali diminuiscono gli agriturismi (-0,8%). Per quanto riguarda le attività ricreative, registrano un aumento i parchi di divertimento (+0,8%; +4,3% il tendenziale) e gli impianti di risalita (+5,0%; +8,5% il tendenziale), a fronte di una diminuzione dei parchi nazionali, giardini zoologici e giardini botanici (-0,6%; -0,2%).
Cultura: diminuiscono, a livello congiunturale, i prezzi dei giornali a diffusione nazionale (-0,3%; +3,3% il tendenziale) e di quelli a diffusione locale (-0,3%; +0,4% il tendenziale). La diminuzione dei quotidiani è imputabile ad una diversa distribuzione degli allegati.