Dopo una giornata convulsa, durante la quale il dibattito in aula è stato a lungo rinviato per l’intervento di un gruppo numeroso di manifestanti dei comitati No Ponte, si è svolta ieri la seduta della Commissione Ponte sullo Stretto con la presenza dell’amministratore delegato della Stretto di Messina spa Pietro Ciucci, presieduta dal consigliere Pippo Trischitta.
“Il progetto del ponte non è solo l’attraversamento. Ci sono tanti aspetti da considerare. – ha spiegato Ciucci – Noi siamo ripartiti con il decreto legge 35 dello scorso anno. Decreto che ha stabilito le nuove regole dell’assetto societario. La società Stretto di Messina è ora direttamente sotto il controllo del ministero dell’Economia e delle Finanze. Il rapporto diretto con il governo è un elemento significativo. Si è deciso di ripartire dal progetto definitivo del 2011. Nella finanziaria sono stati stanziati 11 miliardi e 630 milioni di euro per garantire una larghissima parte del fabbisogno dell’opera. E siamo arrivati alla copertura di 12 miliardi. Con il ministro Salvini, si è lavorato per avere subito la copertura. Diventa molto difficile che i lavori si possano fermare, dando così maggiori certezze al territorio”.
Sugli aspetti societari, ha chiarito Ciucci: “correggo persino il ministro Salvini: la società Stretto di Messina non è vecchia, non è quella di 40 anni fa. È una società nata a giugno. Abbiamo creato un’organizzazione con professionisti di alto livello che potessero gestire un progetto di questa portata. Ora la società continuerà a crescere, soprattutto a Messina. Oggi siamo una novantina di persone e abbiamo professionisti di buonissima qualità”.
“Questo ponte è, a mio avviso, – ha aggiunto – il collegamento più efficiente fra due regioni che superano i 7 milioni d’abitanti”. E sull’impatto occupazionale, ha specificato che “Si stima che in cantiere saranno occupati mediamente 4.300 addetti all’anno, che raggiungeranno un picco di 7.000 addetti nel periodo di maggiore produzione. Per tutta la durata del cantiere (la previsione è di 7 anni, n.d.r.) si avrà dunque un impatto occupazionale diretto di circa 30.000 unità lavorative per anno, cui aggiungere l’impatto occupazionale indiretto e indotto. Un impatto indiretto stimato in 90.000 unità” per un totale di 120.000 unità lavorative per anno.
Ha poi promesso che sarà data “priorità in termini di ricadute al territorio. Tutto quello che si può fare qui lo si farà”.
Appena prima, il sindaco Federico Basile, dopo i saluti del consigliere della VI Municipalità Salvatore Scandurra, aveva affermato che “al di là delle posizioni ideologiche, il progetto rappresenta il naturale andamento di una legge dello Stato. Si tratta di un’opera faraonica di cui si parla da anni. Lo spirito è quello di creare un’infrastruttura unica legata al corridoio Palermo-Berlino che tantissimi anni fa fu disegnato dall’Unione europea. Va bene ascoltare le posizioni contrapposte ma sempre mantenendo il senso delle istituzioni, Staremo accanto a chi dovrà realizzare l’opera ma sempre avendo come obiettivo la tutela del territorio, che è il bene primario su cui ci stiamo confrontando”.
Secondo il vicesindaco Salvatore Mondello la sfida è “governare i processi di sviluppo legati alla costruzione del ponte. L’amministrazione continuerà a collaborare e verificare le strategie di sviluppo in funzione degli interessi della città. Tracciare nuove direttrici infrastrutturali che collegano Messina nord con il centro città diventa centrale per il futuro dell’assetto territoriale. Anche il Pums, discusso in Consiglio, non può essere avulso dal ragionamento attorno al ponte”.
Il presidente del Consiglio comunale Nello Pergolizzi ha invece approfittato per elogiare “Pippo Trischitta e la sua tenacia nel voler realizzare questa Commissione, oggi al centro dell’attenzione”. Poi ha espresso l’auspicio che “i disagi legati alla realizzazione siano attenuati al massimo, sentendo sempre la voce del Consiglio”.
Presente anche Clara Stella Vicari Aversa, a nome dell’Ordine degli architetti: “Si tratta di una grande occasione per il nostro territorio. Noi architetti daremo il nostro contributo alla rigenerazione urbana e paesaggistica”.
È intervenuto anche Nunzio Martello, coordinatore del tavolo tecnico ministeriale per la sicurezza della navigazione nello Stretto di Messina: “Sono certo che i disagi saranno limitati e che sarà un’occasione per Messina. Ciò che è importante è che, se l’opera inizia, deve finire. Messina deve essere all’avanguardia anche su questo”. L’ammiraglio ha chiesto “scusa a nome della città” per le contestazioni della mattinata.