“Est modus in rebus“, dicevano i latini. Ci vuole il senso della misura anche nella gestione di un settore strategico, come quello della viabilità cittadina. Niente integralismi di accorintiana memoria. A tanto non sarebbe arrivato nemmeno “Free Tibet“.
Il progetto targato Salvatore Mondello ha subìto un pesantissimo stop da parte dell’aula consiliare, dove ieri mattina l’assessore alla viabilità (desertificazione) cittadina ha illustrato i contenuti del PUMS e del PGTU. I piani che – nelle intenzioni di Palazzo Zanca –, dovrebbero mettere ordine alla viabilità cittadina.
Un progetto che ha fatto salire sull’Aventino, non solo i consiglieri di opposizione (di fatto ormai maggioranza in aula), ma anche quelli dei fedelissimi del sindaco Federico Basile. Il fuoco amico ha avuto comunque come unico obiettivo l’assessore Salvatore Mondello che si è messo in testa di trasformare Messina in una “Oslo del Mediterraneo”.
Un progetto che sa tanto di utopia e che si scontra con gli umori della gente comune che oggi, se si andasse a votare, saprebbe bene a chi non dare la preferenza. Il problema per Palazzo Zanca è che questa sorta di rivoluzione copernicana immaginata di Mondello sta trascinando verso il “basso” il sindaco Federico Basile e la sua Giunta. Un vero peccato, dal momento che in alcuni settori si sta lavorando bene.
Se il dissenso monta all’interno del gruppo-Basile, vuol dire che i consiglieri comunali stanno testando il malumore che serpeggia fra la gente che non vede l’ora – rispetto a queste novità – che si vada nuovamente a votare per dare il benservito a Basile&Co.
Pippo Trischitta, che non può essere catalogato fra i consiglieri “sotto i capelli niente“, ieri mattina è partito lancia in resta affondando i colpi contro un Mondello apparso stupito per la veemenza del suo attacco frontale. Trischitta non è uno che le manda a dire e tutto gli si può dire tranne che essere uno “yes man” scodinzolante.
L’affondo è di quelli che fanno traballare della fondamenta il palazzo. Politicamente segna l’inizio di una nuova era politica, quella in cui al primo posto vengono posti gli interessi dei cittadini e di chi fa impresa in questa città. A meno che gli obiettivi siano altri: ovvero cancellare i negozi di prossimità a vantaggio dei centri commerciali. Ma stentiamo a credere che nella Giunta qualcuno abbia interesse specifici.
Fatto sta che non è ammissibile solo immaginare una mega isola pedonale dal Duomo a Villa Dante. Non è solo una questione culturale – come più volte sostenuto da Mondello – qui c’è di mezzo la tenuta dell’economia cittadina.
E poi diciamolo chiaramente, le piste ciclabili sono state al momento un grande fallimento visto l’esiguo numero di ciclisti che le percorrono, se a questo aggiungi la pedonalizzazione di mezza città siamo allo sbando totale.
Messina è una città di pigroni e poi la “storiella” dell’uso del mezzo pubblico comincia a traballare, perché i bus sono praticamente strapieni soprattutto nelle ore di punta, e talvolta non si riesce nemmeno a salire.
E poi Messina non è Oslo. Questo Mondello lo deve comprendere, altrimenti per Basile cominciano i veri dolori.
Davide Gambale