“Si stanno facendo appositi protocolli di legalità per dare trasparenza. Non si può semplicemente dire che nella realizzazione del Ponte sullo Stretto ci possono essere problemi legati alla legalità: può accadere qui e dappertutto. I problemi vanno gestiti insieme dal sistema delle imprese e dai corpi dallo Stato: non abbiamo timori da questo punto di vista”: così l’amministratore delegato di Webuild, Pietro Salini, a Palazzo d’Orleans a Palermo, a proposito delle polemiche legate agli espropri e al rischio che alcuni terreni possano essere nelle mani della criminalità organizzata.
“Leggo di timori e preoccupazioni sul ponte sullo Stretto. Resisterà al vento? Starà in piedi? Mentre se ne parla nel mondo sono stati già costruiti cinque ponti col sistema studiato per il Ponte di Messina. Le persone che non si occupano di ingegneria possono stare tranquille, c’è gente che si sta occupando di questi problemi – ha precisato Salini – facendo il punto sugli investimenti del gruppo in Sicilia e sull’attività di formazione del personale da impegnare nei cantieri assieme al presidente della Regione siciliana Renato Schifani e al presidente di Rfi Dario Lo Bosco. Il Ponte è una enorme opportunità per dimostrare al mondo che le nostre capacità ingegneristiche e la nostra capacità di sognare possono essere trasformate in realtà – ha aggiunto Salini -. Spesso sento dire: prima di fare il ponte sullo Stretto perché non si fa altro? Questo altro in Sicilia si sta facendo, non c’è altra regione in Italia con un volume di investimenti così gigantesco per le infrastrutture, solo noi stiamo gestendo 8 miliardi di euro”.
Ponte e legalità, Salini (Webuild) spazza ogni ombra
redme |
lunedì 08 Aprile 2024 - 15:31
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