Il segretario di Azione, Carlo Calenda, è arrivato stamane a Messina, al Teatro Cristo Re, per presentare il suo libro, “Il Patto”, che rappresenta la sua visione politica a 360 gradi, che veda oltre gli anni della Seconda Repubblica e del bipolarismo destra-sinistra, nella prospettiva di creare un Partito della Repubblica “che si ispiri alla Costituzione, che lasci perdere cose come i superbonus che distruggono le casse dello Stato e che insista sulle cose che contano veramente, cioè sanità, salari e scuola”.
Calenda traccia l’idea di un progetto politico che guardi al merito ed alla competenza, con candidati che “sono già stati in Europa” e vadano “oltre le proposte populiste di Meloni, come quella del blocco navale”. Ne traccia l’identikit: si tratta di “persone che hanno gestito, lavorato, che sanno portare avanti progetti, persone pragmatiche, europeiste e antifasciste, ma che non hanno bisogno di parlare continuamente di fascismo e di comunismo”.
Lancia quindi anche qui la lista “Siamo Europei”, che vede anche la presenza dello storico Partito Repubblicano e di altri sei soggetti politici di ispirazione liberaldemocratica.
Per la Circoscrizione Isole dunque presenta i candidati Giangiacomo Palazzolo e Sonia Alfano. Persone che, per Calenda: “rappresentano un modo libero di fare politica, che non gestisce pacchetti di voti ma punta sulle idee e non usa le europee come trampolino per le regionali”. Il leader del partito centrista incalza: “Noi non siamo quelli di Cuffaro, abbiamo una visione chiara per l’Europa”, e il riferimento evidente è alla lista Stati Uniti d’Europa di Emma Bonino e Matteo Renzi, che guarda allo stesso campo liberaldemocratico di Azione. In particolare alle voci che davano Totò Cuffaro, leader della Democrazia Cristiana ed ex presidente regionale, presente nelle liste o con suoi candidati, sponsorizzato da Renzi. Voci però fino ad oggi smentite da Renzi stesso e da Davide Faraone.
Per ciò che riguarda Messina più da vicino, Calenda non ha timore di toccare il tema caldo, quello del Ponte sullo Stretto.
“Non è la priorità, io sono favorevole alle grandi opere, è risaputo. Tuttavia prima bisogna dare priorità a Sanità, Infrastrutture e poi si può parlare di questo. È più urgente il rischio che sparisca un presidio importante come quello di Cardiochirurgia di Taormina – ndr tema caro al gruppo di Azione a Messina – e salvaguardare la sanità, o parlare di un tema di cui si parla da sempre e che, molto probabilmente, non si farà mai?”.
Michele Bruno.